video suggerito
video suggerito

Copyright, Soundreef contro la Siae: “Non hanno il monopolio”

Il Tribunale di Milano ha dato ragione alla piccola startup italiana Soundreef: “Non sembra possibile affermare che la musica gestita da Soundreef in Italia, in centri commerciali e simili, debba obbligatoriamente essere affidata all’intermediazione della Siae”.
A cura di Matteo Acitelli
27 CONDIVISIONI
Immagine

Soundreef è una piccola startup italiana che ha sede a Londra e si occupa della gestione dei diritti musicali di oltre 30mila cantanti indipendenti, in 15 Paesi che vanno dall'Inghilterra alla Nuova Zelanda. Nella giornata di ieri Davide D'Atri (35 anni) e Francesco Danieli (33 anni), fondatori della startup Soundreef hanno ricevuto la notizia dal Tribunale di Milano che "Non sembra possibile affermare che la musica gestita da Soundreef in Italia, in centri commerciali e simili, debba obbligatoriamente essere affidata all'intermediazione della Siae". I due giovani sono quindi riusciti a vincere la causa contro la Siae che da decenni detiene il monopolio esclusivo sui diritti d'autore sulla musica.

Come ha sottolineato anche il legale che ha difeso la società, l'avvocato Guido Scorza, la sentenza dei giudici di Milano rappresenta un grande passo in avanti non solo per la startup Soundreef ma anche per tutte quelle persone ed artisti che non ritengono giusto che la Siae debba mantenere il monopolio su tutti i diritti d'autore in campo musicale. E così, come spiega il fondatore Davide D'Atri: "I cantanti devono poter spacchettare la gestione dei diritti sulla propria opera, affidandone la gestione ad agenzie diverse a seconda del mezzo che sia internet, la radio o la performance dal vivo". E tra le varie alternative alla Siae troviamo proprio Soundreef che come spiegano i giovani realizzatori del progetto offre possibilità molto più vantaggiose come la raccolta delle royalty per eventi live e la velocità nei pagamenti: "Il rendiconto arriva dopo sette giorni, il pagamento dopo 90 giorni, mentre con la Siae ci vogliono dai dodici ai sedici mesi".

Immagine

Archiviata la battaglia con la Siae, i giovani imprenditori, che come sottolinea D'Atri: "Siamo stati tutelati in quanto inglesi, se avessimo avuto sede commerciale in Italia sarebbe stato più difficile spuntarla", posso ora concentrasi sul proprio lavoro. Dopo aver ricevuto circa un milione di euro da alcuni finanziatori, fatturando nel corso del 2013 circa un milione e mezzo, cifra che quest'anno dovrebbe moltiplicarsi, i due italiani all'estero sanno che non mancheranno altre battaglie legali, in Italia e all'estero: "Siamo preparati ad affrontarle, perché abbiamo studiato questo mercato per dieci anni prima di fondare l'impresa e sappiamo che la legge è dalla nostra parte". La vecchia legge del 1941 che attribuiva alla Siae un mandato esclusivo per la gestione dei diritti è stata quindi superata dalle norme europee sulla libera circolazione dei servizi e la sentenza espressa nella giornata di ieri dal tribunale di Milano ne è la prova.

27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views