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Coronavirus, anche Google chiude i suoi uffici in Cina

La diffusione del coronavirus sta costringendo anche i colossi tech a rivedere le proprie attività in Cina, almeno temporaneamente. Dopo Apple, adesso tocca anche a Google. Il colosso di Mountain View ha infatti annunciato l’intenzione di chiudere le sue attività in Cina, compresi gli uffici ad Hong Kong e in Taiwan.
A cura di Francesco Russo
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La diffusione del coronavirus sta costringendo anche i colossi tech a rivedere le proprie attività in Cina, almeno temporaneamente. Dopo la decisione di Apple di chiudere uno dei suoi negozi, e dopo che altre grandi aziende non cinesi si sono mosse in questa direzione, adesso tocca anche a Google. Il colosso di Mountain View, secondo quanto confermato a The Verge, ha infatti annunciato l'intenzione di chiudere le sue attività in Cina, compresi gli uffici a Hong Kong e Taiwan. Una decisione, quella di Google, che arriva nel momento in cui in Cina gran parte delle attività sono chiuse per via del prolungamento dei festeggiamenti del capodanno cinese, iniziati sabato scorso. Google sarebbe intenzionata a seguire quelle che sono le indicazioni governative e, secondo quanto riportato da un suo portavoce, di fronte a questa situazione di allarme vuole porre dei limiti ai viaggi di affari verso la Cina e Hong Kong.

Anche Google, dopo Apple e altri grandi aziende tech, è quindi alle prese con la diffusione del coronavirus, il virus che sta mettendo in forte allarme il mondo intero. Il colosso di Mountain View, approfittando del prolungamento dei festeggiamenti del capodanno cinese, iniziati lo scorso fine settimana, ha deciso di interrompere temporaneamente le sue attività in Cina, chiudendo anche gli uffici ad Hong Kong e in Taiwain. L'azienda ha anche deciso di porre restrizioni ai viaggi d'affari verso la Cina e verso Hong Kong, sempre a scopo precauzionale, invitando i suoi dipendenti cinesi a lavorare da casa per almeno due settimane.

La Cina è strettamente legata al mondo della tecnologia essendo il paese in cui risiedono la maggior parte delle aziende che producono la maggior parte dei componenti e dei dispositivi tecnologici. Di conseguenza, il legame che i grandi colossi tech hanno con il paese è molto forte. Ecco il motivo per cui, in questa fase di allarme, le aziende estere cercando di prendere dei provvedimenti, limitando al minimo anche i viaggi non essenziali verso la Cina.

Da mettere in chiaro che, nonostante Google non abbia una presenza in Cina come nel resto del mondo per via delle forti restrizioni governative, il colosso di Mountain View mantiene nel paese forti interessi legati al mondo dell'hardware. Basti pensare che gli smartphone della serie Pixel e gli smart speaker Google Home sono prodotti da aziende cinesi. A questo punto è da capire se e come questa decisione possa avere un impatto sugli affari che Google ha in Cina.

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