Cosa c’è dentro a iPhone 12: eccolo smontato
I nuovi iPhone 12 e iPhone 12 Pro stanno destando parecchia curiosità tra chi sta pensando di acquistarli: si tratta dei primi dispositivi a recuperare il design dei vecchi iPhone 4 e 5, e al loro interno vantano componenti inedite come il sistema di ricarica wireless ad aggancio magnetico MagSafe. Per aiutare i più appassionati a capire cosa si trova all'interno dei nuovi dispositivi Apple, come ogni anno gli esperti di iFixit si sono messi al lavoro per smontarli e documentare le loro scoperte.
A differenza di quanto accaduto fino all'anno scorso, emerge come iPhone 12 e iPhone 12 Pro siano effettivamente molto simili tra loro. Da una parte infatti il sistema di fotocamere posteriori è radicalmente differente, e la scocca in acciaio inossidabile che protegge il modello Pro è sostituita da un telaio in alluminio sulla variante standard; d'altro canto però componenti fondamentali come lo schermo e la batteria sono esattamente identici e intercambiabili. Lo stesso ovviamente vale per le fondamenta sulle quali si basano i due telefoni, come il processore e la componentistica rappresentata da elementi come il Taptic Engine per la vibrazione; il risultato è che anche la disposizione interna degli elementi è molto simile.
In entrambi i modelli la scheda madre è cresciuta di dimensioni per ospitare il modem 5G a scapito di altre componenti come la batteria, che oltre a perdere la disposizione a L dei modelli precedenti risulta di dimensioni minori rispetto a quella presente sugli iPhone 11. L'ultimo aspetto interessante del processo chirurgico che ha portato a smontare i due dispositivi è rappresentato dal sistema MagSafe: iFixit ha isolato i 18 magneti nascosti dietro la scocca, che consentono a eventuali caricatori e accessori di rimanere agganciati al retro del telefono.
I due telefoni rimangono in alcuni casi difficili da riparare: iPhone 12 e iPhone 12 Pro sono pensati per consentire riparazioni più semplici quando la componente da sostituire è il display o la batteria; se però il danno subito coinvolge altri elementi — come ad esempio il vetro posteriore — riparare lo smartphone richiede di aprirlo completamente, facendo alzare i costi e la difficoltà di riparazione. A prescindere dal fatto che il vetro ora non sia più Gorilla Glass ma Ceramic Shield, il consiglio è comunque quello di utilizzare una custodia protettiva per proteggerlo.