Cos’è OnlyFans, il sito hard che fa guadagnare migliaia di euro agli iscritti
A chi frequenta Instagram e gli altri social può essere capitato di imbattersi nelle pagine di artisti, celebrità e influencer che nella propria biografia forniscono un collegamento alla propria pagina su OnlyFans. La piattaforma in effetti sta conoscendo un successo ormai impossibile da ignorare (al momento conta 25 milioni di utenti), per un motivo molto semplice: permette in modo molto semplice ai creatori di contenuti di caricare suoi suoi server foto e video che poi i seguaci potranno vedere dietro l'esborso di una quota mensile.
Cos'è OnlyFans
OnlyFans è nato nel 2016 con lo scopo di mettere in contatto artisti attivi online con i loro fan e seguaci, disposti a pagare per accedere ai loro contenuti esclusivi o addirittura mettersi in contatto diretto con i loro beniamini. Si tratta in sostanza di una piattaforma a due facce: da una parte concede agli artisti una pagina personalizzabile nella quale possono caricare foto e video o chattare in i fan; dall'altra permette agli iscritti di accedere alle pagine degli artisti alle quali sono abbonati per il mese in corso.
Gli abbonamenti
La formula di accesso per gli iscritti al sito che desiderano vedere fotografie, video, illustrazioni e tutto il materiale caricato sui server dai loro attori, influencer, vip e performer preferiti è quella dell'abbonamento mensile. Il titolare della pagina stabilisce il prezzo da pagare e OnlyFans — dopo il pagamento della quota dalla quale viene trattenuto un 20% per la gestione del servizio — concede al fan l'accesso per un mese a quella determinata pagina. Vien da sé che seguire più personalità online su OnlyFans comporta un esborso maggiore, pari alla somma degli abbonamenti richiesti da ciascuna, mentre per i creator i guadagni dipendono strettamente dal numero di fan iscritti in un dato mese e dal prezzo stabilito per l'abbonamento. I più famosi e avviati possono arrivare a guadagnare decine di migliaia di dollari al mese.
Chi c'è su OnlyFans
Il sito è nato come piattaforma neutrale e ospita al suo interno artisti di ogni genere che pensano di poter trarre guadagno dalla pubblicazione di materiale originale che li riguarda. Vip e influencer possono decidere di caricare su OnlyFans autoscatti e altro materiale tratto dalla propria vita quotidiana; personalità di Instagram e TikTok possono scegliere di riservare contenuti esclusivi a pagamento ai fan più sfegatati; cantanti e musicisti lasciano prove ed esibizioni online a disposizione; YouTuber più o meno famosi caricano corsi e videolezioni sui temi più disparati, oppure esercizi o vere e proprie sessioni allenamento.
Allo stesso tempo però OnlyFans non prevede censure sui contenuti vietati ai minori, motivo per cui in pochi anni la piattaforma è diventata una destinazione particolarmente gettonata dai professionisti del mondo dell'hard — da star affermate in cerca di guadagni extra ad altre tipologie di sex worker, fino ad arrivare a semplici utenti di altri social che desiderano mostrarsi in modo più audace ai loro seguaci.
I contenuti hard
È proprio questo uno degli aspetti che hanno reso OnlyFans così popolare. Dalle celebrità del mondo dell'hard ai concorrenti di reality show, passando per migliaia di altri creator in tutto il mondo — chi utilizza OnlyFans per proporre materiale a luci rosse lo fa affidandosi a una formula ormai collaudata: utilizzare altri social che raggiungono un pubblico più ampio per pubblicizzare le proprie attività sulla piattaforma. Da una parte infatti i contenuti pubblicati pubblicati su OnlyFans sarebbero inevitabilmente censurati su Instagram, TikTok, YouTube, Facebook e Twitter, e soprattutto non porterebbero guadagni; d'altro canto questi social raggiungono miliardi di utenti.
Non è un caso che le app del gruppo Facebook stiano tentando di ostacolare l'autopromozione delle pagine OnlyFans a sfondo sessuale da parte degli iscritti: un cambio nel regolamento dei mesi scorsi ha vietato di utilizzare emoji allusive o a copertura di parti intime, proprio per evitare che le foto e i video caricati tra i post e le storie di Instagram si trasformassero in pubblicità esplicita per la migrazione a un'altra piattaforma.