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Da hacker a cyber-spie, ecco i due consulenti italiani al servizio dell’Agenzia di Sicurezza americana

Si chiamano Luigi Auriemma e Donato Ferrante, sono italiani ma al momento risultano arruolati come spie per conto della NSA americana. Ecco la loro storia.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Il New York Times li definisce gli anti-Snowden italiani e in qualche modo sembra essere questa la realtà per quanto riguarda Luigi Auriemma e Donato Ferrante, giovani ex-hacker che negli ultimi tempi sono stati assoldati dalla Agenzia di Sicurezza americana per alcune operazioni. Due figure certamente protagoniste della nuova guerra "cybernetica" che si sta negli ultimi anni svolgendo nel mondo degli attentati terroristici.

In fin dei conti la storia dei due giovani italiani non è altro che l'antitesi della storia di Snowden, il ragazzo ormai famoso per aver rivelato al mondo intero l’estensione dello spionaggio americano sulle email, telefonate, conti bancari di tutti i cittadini del mondo. Negli anni passati gli hacker servivano come esperti a cui le grandi aziende produttrici di software si rivolgevano a pagamento per scovare bug o falle nei propri sistemi operativi prima della messa in opera degli stessi. Oggi tutto questo sembra essere rilegato ai pochi conoscitori del linguaggio macchina, mentre i più esperti vengono assoldati dai governi e dai loro servizi segreti, desiderosi di sfruttare queste scoperte per infiltrare le reti avversarie.

Secondo il New York Times il mercato delle consulenze dei due italiani sembra essere più ampio di quello che si possa pensare. Dalla società ReVuln vengono citate anche le più stimate la Vupen di Montpellier in Francia, Exodus Intelligence ad Austin (Texas), Endgame in Virginia. Il tariffario medio di Google è di 20 mila dollari. Facebook è sugli stessi livelli mentre  Apple, visto che i propri difetti sono più rari anche se decisamente temibili  hacker sono stati pagati ben 500 mila dollari.

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A differenza delle aziende i governi invece pagano cifre incredibili che in tempi di austerità in cui stiamo vivendo sembra essere decisamente una contraddizione. Secondo le parole di Christopher Soghoian, esperto di cyber-spionaggio per l’associazione dei diritti civili Aclu, «i governi hanno creato un mostro alla Frankenstein, alimentando un mercato di cacciatori di taglie».

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