
Da modella ad hacker impegnata nella lotta contro l'Isis. È la storia di Lara Abdallat, 33 anni e Miss Giordania 2010 che, nel 2015, ha deciso di diventare un'attivista informatica con l'obiettivo di contrastare lo Stato Islamico. Una decisione presa dopo aver visto in TV l'esecuzione del pilota giordano, Muath al-Kaseasbeh, bruciato vivo dall'Isis. “È stata una vera e propria chiamata all’azione per molti di noi” ha spiegato la Abdallat. È nata così la collaborazione con il GhostSec, un gruppo di attivisti informatici – o hacktivist – con collegamenti ad Anonymous e mossi dalla volontà di interferire con le operazioni di propaganda e reclutamento online.
Gli hacker avrebbero già portato a termine con successo diversi attacchi, tra cui uno al forum principale dei sostenitori dell'Isis e uno al servizio cloud utilizzato dagli uomini dello Stato Islamico per diffondere dati e informazioni sul web. Un'organizzazione che peraltro si avvale della presenza di molte donne, tra cui, appunto, la Abdallat. Non a caso il suo nome e il suo volto sono noti: la storia di una ex reginetta di bellezza che combatte un terrorismo che vede la figura della donna come una schiava ha il potere di diventare estremamente virale, accrescendo in questo modo la fama di GhostSec, il cui nome fa riferimento alla frase di presentazione: "Siamo i fantasmi che voi avete creato".
L'iniziativa è talmente perfetta che c'è chi pensa sia tutto costruito a tavolino dalla stessa organizzazione di hacker: foto in divisa, contenuti ben pensati e due account che non fanno altro che pubblicizzare GhostSec, retwittando i contenuti pubblicati da altri esponenti del gruppo. Veritiera o meno, la figura trasmette un messaggio piuttosto chiaro: una mobilitazione generale senza distinzione di sesso contro un obiettivo comune, l'Isis. "Non ci fermeremo finchè la nostra missione non sarà stata completata” ha spiegato.
