Da oggi si può ordinare cannabis a domicilio da iPhone attraverso l’App Store
Ordinare cannabis utilizzando il telefono non è una novità. Da molti anni a questa parte, grazie anche ad alcune app (Eaze un esempio su tutti), il web mobile permette agli utenti di comprare una sostanza che, da meno di un anno, non è più ritenuta pericolosa dall'Onu.
Ma prima di ora, non era ancora possibile acquistare la cannabis attraverso le applicazioni disponibili sull’App Store di Apple. Se oggi quello che per molti è un sogno è diventato realtà è perché l'azienda californiana ha apportato alcune modifiche alla sua policy. Prima del 7 giugno, sull'App Store era esclusa qualsiasi applicazione che incoraggiasse "il consumo di tabacco e prodotti vape, droghe illegali, o quantità eccessive di alcol", o qualsiasi app che vendesse "sostanze controllate (ad eccezione di farmacie autorizzate), marijuana, o tabacco". Dopo quella data, il gigante tecnologico di Cupertino ha aggiornato i termini, sostituendo la frase "eccetto per le farmacie autorizzate" con "eccetto per le farmacie autorizzate e i dispensari di cannabis autorizzati o comunque legali".
Le app più utilizzate
Sono bastate queste piccole correzioni per dare inizio alla corsa delle app per accaparrarsi uno spazio nell'Apple store. Eaze, con sede a San Francisco, ha annunciato l'8 luglio che avrebbe lanciato una "Shoppable Cannabis Delivery App per Apple", pubblicizzando la mossa come "una pietra miliare per il mercato legale della cannabis". Aziende meno conosciute, tra cui Beta, Caliva e Pineapple Express, hanno lanciato le proprie applicazioni per iPhone nelle settimane successive. Poi, due settimane fa, Weedmaps ha aggiornato il proprio servizio di consegna online. Apple ha spiegato che le applicazioni presenti nel suo negozio virtuale sono "geo-limitate alla giurisdizione legale dello stato corrispondente". In altre parole, non funzioneranno se si viaggia in un stato in cui la cannabis non è legale.
Come funzionano
Ogni applicazione, per verificare la tua identità, ti costringe a sottoporsi a un lungo processo di invio di codici di testo. Nondimeno, è necessario il caricamento della patente di guida – che dimostri che hai almeno 21 anni – oltre a una foto e un ordine minimo di 50 dollari.
Il sito americano SF Weekly ha scaricato e usato tutte queste applicazioni nel tentativo di determinare se davvero agevolino l'acquisto di cannabis o se, semplicemente, rendano più paranoico il pensiero di chi vuole fumare, instillandogli il dubbio che qualcuno possa accedere alla fotocamera del suo smartphone, rubando dati di posizione e altre informazioni personali. La conclusione tratta dal sito è che alcune di queste offrono davvero un'interfaccia più snella, migliorando in tal senso l'acquisto di cannabis. Ma altre sono a malapena funzionali, e sembrano essere state lanciate solo per far sobbalzare l'utente con avvisi di notifica, succhiandogli nel frattempo i dati di posizione.