Dal 2018 sarà possibile portare con sé l’abbonamento a Netflix o a Spotify nell’UE
L'accordo auspicato tra la Commissione Europea e gli Stati membri, dopo il via libera del Parlameno lo scorso anno, è stato raggiunto. L'intesa raggiunta consentirà la portabilità transfrontaliera dei contenuti e dei servizi online a pagamento in differenti stati membri del mercato interno. Obiettivo è quindi quello di rimuovere i vincoli che sussistono all'utilizzo di contenuti e servizi online come musica, giochi, film, sport e intrattenimento, acquistati a pagamento da cittadini di uno Stato membro che si trovino in via temporanea in un altro Stato Membro, per motivi di lavoro, studio o vacanza. Restano esclusi dalla regolamentazione tutti i servizi gratuiti.
Il regolamento che prende vita da questo accordo renderà dunque possibile la portabilità di abbonamenti online per tutti i cittadini che si troveranno a viaggiare nei paesi dell'UE, con la possibilità di poter continuare a sfruttare l'abbonamento stesso. Si parla di servizi come Netflix, Amazon Prime, Chili Tv o anche di Spotify, Deezer, Google Music o ancora di Steam e Origin per i giochi online.
Le nuove regole saranno applicabili in tutti gli Stati membri entro l'inizio del 2018, ai fornitori viene dato il tempo di nove mesi per preparare l'applicazione delle nuove regole.
La Commissione Europea farà in modo che la legge tenga in forte considerazione di quelle che sono le abitudini dei consumatori. Nel 2016, il 64% degli europei ha utilizzato Internet per giocare o scaricare giochi, immagini, film o musica, sempre da dispositivi mobili. In un sondaggio condotto nel 2015, un europeo su tre desiderava la portabilità transfrontaliera dei servizi che si acquistavano. E per i più giovani questa è una possibilità molto. La metà delle persone di età tra i 15 e i 39 anni danno molta importanza alla portabilità e all'accesso al servizio che sottoscrivono quando si viaggia in Europa.
Al fine di evitare abusi e un uso illecito della nuova possibilità offerta ai cittadini europeo, la nuova regolamentazione consentirà ai provider di adottare misure "ragionevoli e proporzionali" per effettuare adeguati controlli elettronici, rispettando la privacy, per verificare il paese Ue di residenza del sottoscrittore. Si potranno effettuare controlli di identificazione elettronica, sui dati di pagamento e sulle informazioni fiscali nonché indirizzi IP.