Dalla chiesa ecco i Dieci Comandamenti social, per vivere bene tra Facebook e Twitter
A qualche millennio di distanza dagli originali, la chiesa anglicana ha appena sfornato altri dieci comandamenti. A rivelarli è stata in queste ore la sua massima autorità spirituale — l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby — in un'operazione che in realtà con la tradizione delle tavole della legge ha poco a che fare. I nuovi comandamenti rivelati in effetti non sono accomunabili ai classici della Bibbia: si tratta piuttosto di dieci comandamenti social; un decalogo di precetti che gli anglicani sono chiamati a rispettare nelle loro interazioni su Facebook, Twitter e Instagram, ma dai quali tutti i buoni cristiani sono invitati a trarre ispirazione.
Non per niente le nuove leggi sono state rivelate nel corso di un evento che si è tenuto al quartier generale di Facebook nel Regno Unito, ma i comandamenti digitali in realtà si possono tranquillamente applicare nella frequentazione di altri social e anche da parte di atei e agnostici, o da chi semplicemente aderisce ad altri credo: la maggior parte in effetti sono semplici regole di buonsenso. Eccoli:
- non rispondere affrettatamente
- tenere in considerazione che i contenuti pubblicati possono avere effetti permanenti sulla vita delle persone
- non nascondersi dietro all'anonimato o a false identità
- non confondere vita privata e professionale nei propri account online
- mantenere le distanze con gli sconosciuti nonostante l'informalità promossa dal mezzo
- assicurarsi di avere il permesso di condividere le immagini da parte di chi ne è ritratto
- evitare di dire online cose che non si direbbero offline
- mantenere il riserbo sui fatti privati
- evitare di condividere troppe informazioni personali
- rendere chiaro che si parla a titolo personale quando si parla di opinioni religiose
Non c'è dubbio che il decalogo originale abbia una potenza espressiva e una chiarezza decisamente diverso, ma è anche vero che viviamo in tempi più complessi.