E De Benedetti rifiutò l’affare Apple di Jobs e Wozniak: “Erano due smanettoni”
Nell'intervista che è stata diffusa stamattina nella trasmissione su Radio24, Mix 24, condotta da Giovanni Minoli, in realtà l'intervista è stata fatta a Dogliani (Cn) dove in questi giorni si è tenuto il Festival della Televisione, l'ingegner Carlo De Benedetti, patron del gruppo editoriale L'Espresso, ha ricordato di quando Steve Jobs e Steve Wozniak, allora soci in affari per Apple, gli chiesero di entrare in società. La storia non è nuova, De Benedetti l'ha ricordata già altre volte, ma è la prima volta che ne parla con pentimento.
Erano gli anni '70 e l'ingegnere si trovava in California per lavoro, in quella zona che stava formandosi come quella che conosciamo oggi come Silicon Valley. Allora De Benedetti era alla guida della Olivetti, anche se la situazione economica e finanziaria dell'azienda non era delle migliori. Ma comunque De Benedetti ebbe modo di incontrare i due soci ad un appuntamento grazie anche alla mediazione di Elserino Piol, allora direttore generale dell'azienda di Ivrea, uno dei primi venture capitalist italiani, colui il quale è sempre stato dietro alle grandi imprese tecnologiche nel nostro paese. E quindi l'ingegnere incontra i due allora soci, intenti a lavorare come due smanettoni. E De Benedetti confida a Minoli l'episodio con queste parole:
E’ assolutamente vero, ho conosciuto Steve Jobs e Wozniak, erano lì che smanettavano sulle piastre elettroniche. E’ stato Wozniak e non Steve Jobs a farmi la proposta" – ha continuato l'ingegnere – "Mi chiedeva 200 mila dollari per finanziarli. In cambio del 20% della Apple".
A quel punto Minoli fa una battuta ironica sulla riconosciuta tirchieria di De Benedetti, ma l'ingegnere precisa:
Macché tirchio. Io allora con la Olivetti ero in bancarotta. Però è vero è stato l’errore più grande della mia vita»
Ecco, questo breve scambio di battuta in una intervista che dura quasi tre quarti d'ora, racchiude un episodio che se fosse andato in porto davvero, oggi staremmo parlando di De Benedetti non solo come uno degli uomini più ricchi del mondo, ma come uno dei talenti italiani più visionari. De Benedetti ha riconosciuto che quello fu un grande errore, "quasi da spararsi quando si fa la barba alla mattina", gli ha rincarato Minoli. Ma se fosse davvero andato in porto quell'affare, tante cose sarebbero andate in maniera diversa. E forse l'Olivetti si sarebbe ripresa, chissà.
Certo, visti come sono andati i rapporti tra Wozniak e Jobs, non è certo però che De Benedetti avesse avuto vita lunga in Apple, o no?