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eBay si schiera contro le nuove tasse sulle vendite online e lancia una petizione

Il noto portale di vendite online eBay nella giornata di oggi ha diffuso un comunicato stampa accompagnato da una petizione per dire “no” alle nuove imposte sulle vendite online in Europa.
A cura di Matteo Acitelli
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Il noto portale di vendite online eBay nella giornata di oggi ha diffuso un comunicato stampa accompagnato da una petizione per dire "no" alle nuove imposte sulle vendite online in Europa. Come evidenziato dalla compagnia, infatti, le novità proposte dalla commissione EU, nate con l'obiettivo di incentivare il commercio online, in realtà possono portare ad un risultato opposto in grado di danneggiare soprattutto le piccole imprese e le realtà artigianali che operano in Rete.

Per la prima volta una società di grandi dimensioni interviene per schierarsi contro questo progetto di regolamentazione del commercio dell’Unione Europea, questo poiché la novità potrebbe danneggiare seriamente lo stesso eBay che ricordiamo a differenza di Amazon non vende direttamente ma fa da vetrina per aziende e privati che desiderano vendere i loro prodotti online. Nel caso in cui le nuove norme sull'IVA dovessero passare, dunque, a venir danneggiati non sarebbero solo le piccole aziende ma anche la stessa eBay che perderebbe parte del business legato proprio a queste attività commerciali.

"eBay ha sempre sostenuto le piccole imprese che puntano a far crescere la loro attività in nuovi mercati all'interno della UE e oltre i suoi confini. Per questa ragione abbiamo sempre sostenuto l'ambizione della UE di diventare un vero mercato unico digitale. Tuttavia, nella UE sono in preparazione nuove norme sull'IVA che rischiano di colpire gli interessi delle piccole imprese e realtà artigianali attive su Internet, nonché quelli dei consumatori che acquistano i loro prodotti".

A riguardo il team di eBay ha lanciato una petizione i cui obiettivi sono stati sintetizzati dalla stessa azienda con lo scopo di mettere pressione all’Unione Europea. Ecco cosa chiede nello specifico la petizione: "Rinunciare all’introduzione di nuove imposte sulle vendite in area UE e sostenere le piccole imprese europee favorendo soglie IVA più elevate e armonizzate per le vendite a distanza. Contribuire a contenere i prezzi mantenendo le attuali norme per le importazioni di valore esiguo da paesi non UE. Ridurre il peso della burocrazia introducendo un database di riferimento per le piccole imprese europee, che faciliti loro l’individuazione dell’aliquota IVA corretta per i singoli prodotti nei vari paesi".

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