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Ecco il primo presepe a zero emissioni: è illuminato dai batteri

Utilizzando delle celle a combustione microbiologica, in grado di produrre elettricità senza consumare la corrente elettrica, il presepe realizzato da tre strumenti universitari è unico al mondo: tutta l’illuminazione è alimentata da comuni batteri e l’installazione è totalmente realizzata senza utilizzare plastica.
A cura di Dario Caliendo
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presepe green ossana

È esposto a Ossana, in provincia di Trento, e all'occhio meno esperto potrebbe sembrare un presepe tradizionale. Ma quello realizzato da tre studenti universitari è un presepe unico al mondo perché, nonostante si illumini come tradizione vuole, è totalmente a zero emissioni: per creare gli effetti di luce, infatti, i tre studenti hanno pensato di sfruttare il metabolismo dei batteri, con un risultato è sorprendente.

Come funziona il presepe alimentato a batteri

Tutte le statuette del bue e dell'asinello, così come quelle di Giuseppe, Maria e del piccolo Gesù, sono illuminate da particolari luci che producono energia elettrica senza il consumo della corrente. Il tutto è possibile ad una serie di reazioni biochimiche di alcuni batteri piuttosto comuni che vivono naturalmente in giardini e in campagna, e che permettono l'alimentazione di piccoli diodi led a bassa luminosità, ammettiamolo, con i quali viene illuminato uno dei 1600 presepi in mostra in occasione del Borgo dei Presepi di Ossana.

Il Natale è sempre più green

Quella di Ossana è una tradizione ormai annuale che, per il 2019, è stata caratterizzata dalla sostenibilità e dalla lotta alla plastica. Non solo presepe con celle a combustione microbiologica, ma anche esposizioni totalmente plastic-free e attenzione sulla scelta del legno utilizzato. Il presepe a grandezza naturale, ad esempio, è stato costruito utilizzando legno certificato FSC e proveniente totalmente dal trentino.

"Questi presepi sono uno strumento comunicativo formidabile per ricordare che non si deve più pensare di slegare la celebrazione del Natale e le attività turistiche dalla tutela ambientale e del tessuto produttivo locale" – ha commentato Luciano Dell'Eva, sindaco di Ossana – "Senza i nostri artigiani, i nostri agricoltori, i nostri allevatori la montagna non esisterebbe. Sono un baluardo indispensabile per la gestione attiva del territorio e la sua conservazione futura".

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