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Ecco il WiFi in grado di tracciarvi all’interno della casa e individuare un malore

Il nostro medico di fiducia? Il router che giace, spesso dimenticato, nascosto in un angolo di casa. È quanto ipotizzato dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology, che ha progettato una tecnologia in grado di tenere traccia delle persone all’interno della casa.
A cura di Marco Paretti
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rf capture wifi

Il nostro medico di fiducia? Il router che giace, spesso dimenticato, nascosto in un angolo di casa. È quanto ipotizzato dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology, che ha progettato una tecnologia in grado di tenere traccia delle persone all'interno della casa sfruttando le onde radio emesse dai router che ormai hanno invaso quasi tutte le case di chi utilizza internet. Il funzionamento, spiegano i ricercatori, ricorda quello di un radar: le onde radio emesse dal router rimbalzano sul nostro corpo e tornano al punto di partenza, in modo da permettere al software di tracciare i movimenti effettuati nelle stanze anche attraverso le pareti.

Il sistema è peraltro in grado di analizzare la forma stessa della sagoma, riuscendo a distinguere i vari membri della famiglia presenti nell'appartamento e reagire in maniera differente anche in base alle loro abitudini. Le applicazioni dell'RF Capture, questo il nome della tecnologia, sono quindi molteplici e spaziano dall'intrattenimento alla salute. Quest'ultima è particolarmente interessante, perché grazie al sistema messo a punto dal MIT potrebbe essere possibile analizzare la posizione di una figura per poi inviare messaggi d'allarme a parenti e soccorsi, per esempio quando una persona anziana cade a terra.

rf capture wifi

Fondamentali anche le applicazioni in ambito domotica, nel quale l'RF Capture potrebbe aiutare a controllare gli elettrodomestici e gli impianti elettrici di una casa semplicemente camminando all'interno degli spazi; per esempio accendendo le luci di una stanza all'ingresso o abbassando il riscaldamento quando si esce di casa. Una tecnologia simile è in realtà già stata utilizzata anche in ambito videoludico. Il Kinect di Microsoft, di fatto, sfrutta lo stesso principio: invia un fascio di infrarossi che, rimbalzando e tornando al mittente, permettono al software di analizzare la posizione dei giocatori e riprodurne i movimenti a schermo.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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