Ecco perchè il prossimo Zuckerberg potrebbe nascere in Italia
A volte succede di guardare un servizio di Bloomberg che parla delle startup in Italia e di strabuzzare gli occhi poichè nei primi 2 minuti del servizio vengono mostrati dati "molto rassicuranti" sulla capacità delle banche italiane di investire nelle startup, in pratica da questi dati emerge che il nostro bel paese viene dopo la Repubblica dello Zambia. Avete capito bene, l'Italia viene dopo la repubblica dello Zambia in termini di capacità di investimenti delle banche nei confronti delle startup. Lo dice Bloomberg nel suo servizio e cercando in rete mi sembra che la fonte sia autorevole.
Succede poi che gli ultimi 30 secondi del servizio vengano dedicati alla "fantomatica" task force che "dovrebbe" portare avanti i lavori per l'agenda digitale, viene intervistato il capo della segreteria tecnica di Passera che purtroppo si dimentica di dire che sono anni che l'europa ci ha imposto l'adozione di un'agenda digitale, la povera Neelie Kroes ha tentato di dircelo in tutte le salse ma nessun governo l'ha mai ascoltata, sempre lo stesso capo della segreteria si dimentica di dire che questa task force non è altro che un palliativo e che non riuscirà mai a organizzare nulla di buono sopratutto se il governo Monti dovesse uscire di scena in seguito ai "pruriti" della politica italiana o peggio ancora dei mercati finanziari.
Succede anche che Bloomberg si focalizzi sugli investimenti delle banche senza andare ad indagare sul vero "ecosistema startup" italiano, quello degli indigeni digitali che si scambiano idee su facebook, quello dei pochissimi fondi di venture capital messi a disposizione nel nostro paese, quello dei concorsi organizzati per premiare le idee innovative, quello degli eventi organizzati per fare networking tra piccoli imprenditori, insomma è questo il vero ecosistema startup italiano, non quello degli investimenti delle banche che nel nostro paese non concedono il mutuo neanche per comprarsi una casa, figuriamoci per investire in un'azienda "digitale", scommetto che la maggior parte dei direttori di banca non sappia neanche cos'è una startup digitale.
Succede infine che il titolo del servizio di Bloomberg si intitoli "Ecco perchè il prossimo Zuckerberg potrebbe nascere in Italia" il che suona istantaneamente come una laboriosa presa per i fondelli, il 90% del servizio è focalizzato su quanto il nostro paese faccia pena dal punto di vista delle infrastrutture, dei servizi e degli investimenti alle startup, vengono snocciolati numeri tristemente veritieri quanto lontani dal titolo scelto per il servizio, anche qui basta collegare il cervello per capire che la storia di Mark Zuckerberg in Italia non potrebbe mai ripetersi, troppe tasse, mentalità vecchia, burocrazia che ti mette in ginocchio, l'unica associazione che mi viene in mente è quella del povero Mark Zuckerberg che viene in viaggio di nozze in italia, si fa un giro a Capri, tenta di ritirare soldi dal bancomat e..il bancomat gli blocca la carta di credito e se la mangia (storia vera, cercate sui giornali). Qualcuno potrebbe pensare a una simpatica metafora, Zuckerberg è il giovane imprenditore italiano, il bancomat è lo stato che si mangia in tasse tutto quel che avevi messo da parte per l'investimento iniziale della startup..questa è l'unica associazione che mi viene in mente pensando a Mark Zuckerberg e all'Italia.
Oh che volete… anche Bloomberg deve scrivere titoli virali per campare! Però a me, non ha fatto ridere…