
Che siano i giocattoli della nostra infanzia o i gadget tecnologici dell'età adulta, tutti noi ci siamo scontrati con una procedura piuttosto ordinaria: la sostituzione delle batterie, per lo più alcaline di tipo AA o AAA. Nel farlo, probabilmente vi sarete chiesti più volte perché le pile vanno inserite in direzioni opposte, con la parte positiva vicino a quella negativa e viceversa. Allo stesso modo, vi sarete domandati perché in alcuni casi non è così; nelle torce, per esempio, le batterie seguono tutte lo stesso ordine. Eppure, nonostante la vista ci inganni, in entrambi i casi le batterie sono posizionate allo stesso modo.
Se molti dispositivi ci chiedono di posizionare le pile in direzioni opposte, infatti, è per poterle collegare più facilmente in catena, consentendo al dispositivo di ottenere un voltaggio maggiore. La disposizione va quindi a collegare il polo positivo con quello negativo attraverso un semplice filamento di metallo – visibile, in alcuni casi, ad occhio nudo – che evita il fastidioso cablaggio necessario nel caso in cui le pile fossero rivolte tutte nella stessa direzione. Due pile da 1,5 volt, quindi, posizionate in questo modo raggiungono un voltaggio di 3 volt. Se connesse in parallelo e non in sequenza, invece, moltiplicherebbero l'amperaggio ma non il voltaggio.

La motivazione, quindi, è semplice comodità dettata anche dalla volontà di risparmiare rispetto alle lunghe e possibilmente problematiche connessioni, soprattutto nei dispositivi più piccoli. E le torce? Apparentemente tutte le batterie sono rivolte nello stesso senso, ma in realtà altro non fanno che seguire lo stesso principio senza la necessità di utilizzare il filamento metallico per connettere i due poli. Se posizionate in fila, infatti, le batterie creano naturalmente una catena che connette la parte positiva a quella negativa delle pile, moltiplicando di conseguenza il voltaggio. Ovviamente questa scelta è sostenibile solo in dispositivi spaziosi e lunghi, come appunto le torce.
