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Edward Snowden sta sviluppando uno smartphone anti-intercettazione

Alla conferenza Forbidden Research organizzata dal MIT, l’attivista Edward Snowden ha presentato un progetto di dispositivo capace di monitorare il traffico di uno smartphone anche quando questo è spento, avvisando così l’utente in caso di potenziali intercettazioni.
A cura di Daniele Gambetta
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Nel giugno del 2013, ad un'incontro tenutosi ad Hong Kong passato poi alle cronache per il curioso aneddoto, Edward Snowden – informatico statunitense ex-tecnico della CIA – chiese ai propri avvocati di chiudere i propri telefoni cellulari dentro un frigorifero per tutta la durata della discussione, per evitare di essere intercettati. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i nostri telefoni, soprattutto quelli più moderni con batteria secondaria per la memoria, non sono mai davvero "spenti", ma possono sempre trasmettere onde radio e quindi anche registrazioni vocali, che possono essere intercettate. Nel caso di Snowden, così come per molti attivisti di rilevanza strategica internazionale, questi accorgimenti possono fare la differenza.

È anche per far fronte a questi problemi che durante l'ultima conferenza Forbidden Research, organizzata dal Massachusetts Institute of Technology, Snowden si è collegato per presentare il progetto di un nuovo dispositivo antisorveglianza, realizzato con l'esperto di hardware Andrew “Bunnie” Huang. Introspection Engine è un minicomputer capace di analizzare il traffico dati del GPS, del modem e del WiF e di segnalare su un display quando il telefono, spento o in modalità stand-by, invia segnali non autorizzati dal proprietario, avvisando così di una potenziale intercettazione. Per adattarlo meglio agli smartphone gli attivisti l'hanno progettato a forma di custodia per iPhone, essendo il telefono scelto dalla maggior pare di giornalisti e attivisti, più soggetti di altri ad intercettazioni da parte dei governi. Per realizzarlo i due hacker hanno analizzato i manuali di assemblaggio dell'iPhone in Cina, dove Huang ha potuto discutere con i tecnici impegnati nella riparazione di smartphone difettosi.

Per ora il progetto è solo su carta, descritto dettagliatamente nel paper disponibile online dal titolo “Against the Law: Countering Lawful Abuses of Digital Surveillance". Tutto il materiale è ovviamente rilasciato in open source, e consultabile da chiunque per permettere di proporre miglioramenti. Per realizzarlo Huang e Snowden stanno lanciando una campagna di crowdfunfing attraverso la fondazione Freedom of the Press Foundation.

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