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Elon Musk venderà 25 miliardi in azioni Tesla: lo ha deciso con un sondaggio su Twitter

Il sondaggio su Twitter è il contributo di Musk a un dibattito in corso negli Stati Uniti sulla tassazione delle plusvalenze azionarie. Con la vendita della quota Tesla promessa l’imprenditore statunitense dovrà pagare i contributi fiscali sui guadagni realizzati, ma l’operazione ha generato parecchie critiche.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Nel corso del weekend un sondaggio su Twitter ha deciso il destino di 25 miliardi di dollari di azioni Tesla. A promuoverlo è stato il fondatore stesso del gruppo, Elon Musk, che sulla piattaforma di microblogging ha chiesto ai suoi follower e al resto degli utenti se avrebbe dovuto vendere il 10 percento del suo investimento totale nell'azienda che ha fondato. La risposta è stata sì.

Le ragioni del sondaggio

L'imprenditore sudafricano non è nuovo alle uscite controverse su Twitter, ma il sondaggio proposto non viene dal nulla: è una risposta a un dibattito che negli Stati Uniti sta prendendo piede su una proposta di tributo sulle plusvalenze, che prevede di tassare gli imprenditori che finora hanno potuto pagare meno tasse dai propri guadagni sfruttando il meccanismo degli unrealized gains. Un provvedimento del genere copirebbe poche centinaia di multimiliardari e Musk — che tra tutti occupa la prima posizione in assoluto — si è già dichiarato contrario a una proposta simile.

A chi ha accusato Musk di pensare semplicemente al proprio tornaconto economico, il fondatore di Tesla ha risposto con il tweet di poche ore fa, che recita: "Si parla tanto ultimamente delle plusvalenze come metodo di elusione fiscale, motivo per cui propongo di vendere il 10 percento delle mie azioni Tesla". Così facendo l'imprenditore sarebbe costretto a pagare una tassa sulla vendita realizzata, accontentando a suo dire i critici.

I risultati del sondaggio

Alla domanda hanno risposto 3 milioni e mezzo di persone, con una vittoria del sì al 57,9 percento; se Musk rispetterà la parola data venderà azioni per circa 25 miliardi di dollari, ma la trovata ha già attirato critiche da più parti. Per alcuni osservatori la vendita di una porzione così rilevante di azioni potrebbe mandare l'intero titolo in shock, provocando perdite improvvise agli investitori grandi e piccoli che hanno comprato azioni Tesla. Per altri, il fatto che Musk abbia proposto di autosomministrarsi una tassa una tantum — per di più affidando la proposta a un sondaggio su Twitter — è indice del fatto che i guadagni astronomici dei multimiliardari sono troppo scarsamente regolamentati, e che occorre trovare un metodo più equo e imparziale per redistribuire questa ricchezza.

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