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Elon Musk vuole eliminare il cobalto dalle batterie delle sue macchine

L’azienda guidata da Elon Musk ha annunciato la volontà di eliminare dai propri componenti il cobalto, attualmente utilizzato per il 3 percento nelle batterie dei suoi veicoli elettrici, come twittato dall’imprenditore americano nelle ultime ore.
A cura di Marco Paretti
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I diamanti di sangue delle batterie. Così viene definito il cobalto, un elemento fondamentale per la produzione delle celle che compongono le batterie dei dispositivi al litio ormai diffusi in ogni ambito, dagli smartphone alle macchine elettriche di Tesla. Ed è proprio l'azienda guidata da Elon Musk ad aver annunciato la volontà di eliminare dai propri componenti il cobalto, attualmente utilizzato per il 3 percento nelle batterie dei suoi veicoli elettrici, come twittato dall'imprenditore americano nelle ultime ore.

D'altronde il Cobalto, insieme al litio, rappresenta uno dei materiali più "scomodi" per le aziende. In entrambi i casi la raccolta è stata fortemente criticata a causa delle condizioni in cui versano i lavoratori deputati alla sua estrazione. Il litio viene estratto in Sudamerica, mentre il cobalto deriva principalmente dal Congo. In entrambi i casi la situazione è disastrosa. Nel 2016 Amnesty ha svelato che nelle miniere di cobalto lavorano bambini anche di 7 anni in condizioni dove la sicurezza sembra essere l'ultima delle preoccupazioni. E nessuno sembra volerci fare nulla, nonostante le morti di minatori tra settembre 2014 e dicembre 2015 siano state almeno 80. Quelle accertate, ovviamente, perché molte vengono nascoste dalle stesse pietre che le provocano. Nel 2014 40.000 bambini lavoravano nelle miniere della Repubblica Democratica del Congo, trasportando cobalto per 12 ore al giorno.

Attualmente sono molte le realtà intente a studiare una soluzione che possa per lo meno eliminare il cobalto – peraltro l'elemento più costoso delle batterie – dal componente che sta alla base di tutti i dispositivi elettronici. Per questo anche quella di Musk è una promessa senza molte fondamenta e che, peraltro, non pone delle tempistiche precise. "Non useremo cobalto nella prossima generazione" è una frase promettente, ma anche estremamente vaga: secondo gli esperti, per la produzione di batterie alternative serviranno almeno 10 anni.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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