Esplode la Foxconn, fabbrica cinese di iPad: 3 morti, 15 feriti
È esplosa lo scorso venerdì la fabbrica cinese di iPad, la Foxconn, già sotto osservazione per l'elevato numero di suicidi tra i suoi dipendenti. L'esplosione si è sviluppata nel reparto lucidatura, provocando tre morti e quindici feriti, di cui due versano in condizioni altamente problematiche. Per qualche giorno, persino il Grande Firewall cinese ha abbassato le sue difese al fine di lasciar filtrare tutte le informazioni necessarie affinché si comprendesse la dinamica dell'accaduto. La fabbrica -un complesso di ben otto edifici, messo insieme nel tempo record di settanta giorni per venire incontro alla crescente domanda di Apple– è esplosa durante un cambio turno, per ragioni che non sono ancora state chiarite.
L'unica cosa certa è che la Foxconn ha sempre lavorato a pieno regime, tanto da essere riuscita a produrre 2.5 milioni di iPad di prima generazione al mese. Eppure, negli ultimi tempi, la fabbrica -sita a Chungdu, capitale della provincia del Sichuan- stava progettando di costruire altre 50 linee produttive per arrivare a costruire ben 40 milioni di iPad 2 l'anno.
Probabilmente è proprio a causa di questa folle corsa alla produttività che la Foxconn ha cominciato a godere della tristissima fama di fabbrica-ammazza-dipendenti. Negli ultimi tempi -infatti- molti suicidi si sono consumati tra il personale della Foxconn, alcuni dei quali di alto profilo.
EdmundDing, portavoce della compagnia, pur non proferendo parola in merito alla stima delle perdite economiche subite, ha dichiarato che le prime indagini chiarirebbero che l'incidente è stato provocato dall'esplosione di polvere combustibile all'interno di un condotto.
Da Cupertino, intanto, Steve Dowling fa sapere che "Stiamo lavorando a stretto contatto con Foxconn per capire cosa possa aver causato questo terribile evento. Siamo profondamente addolorati per la tragedia".
Intanto, la produzione è stata sospesa fino al termine delle indagini.