Dopo aver attivato il Safety Check – una funzione che permette agli utenti localizzati nella zona colpita da un disastro di confermare la propria incolumità – durante gli attacchi terroristici di Parigi, Facebook ha deciso di renderlo nuovamente disponibile in occasione dell'attentato avvenuto ieri in Nigeria ad opera del gruppo terroristico Boko Haram. Gli utenti Facebook che si sono geolocalizzati nelle vicinanze del luogo dell'esplosione, che ha ucciso 32 persone e ferito numerosi passanti nella città di Yola, sono stati raggiunti da una notifica che chiedeva di confermare il proprio stato di salute, in modo da far sapere ai contatti di essere al sicuro.
Proprio il Safety Check aveva sollevato diverse critiche in seguito agli attentati di venerdì scorso: perché per Parigi è stata attivata e, per esempio, per gli attacchi di Beirut no? Il social network aveva risposto alle critiche attraverso un post pubblicato dal vice presidente Alex Schultz, il quale sottolineava come quella di Parigi sia stata la prima volta in cui il Safety Check è stato attivato per una situazione di pericolo al di fuori della sfera delle calamità naturali. Lo strumento, infatti, è nato in occasione del terremoto e tsunami che ha colpito Tohoku nel 2011 ed è stato poi riproposto in occasione di eventi come maremoti, trombe d'aria o altri cataclismi naturali.
Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha giustificato la decisione di attivare il Safety Check in Nigeria pubblicando un post sul suo profilo. "Dopo gli attacchi a Parigi della scorsa settimana, abbiamo deciso di attivare nuovamente il Safety Check per eventi tragici come questo" ha spiegato Zuckerberg. "Stiamo lavorando velocemente per sviluppare una nuova politica per determinare quando e come può essere utile questo servizio". Il post si conclude sottolineando che la violenza è ai minimi storici e che "una piccola minoranza di estremisti non devono renderci pessimisti riguardo al futuro".