Facebook è in crisi, milioni di utenti abbandonano il social network
La crisi nera torna ad aleggiare su Facebook. Gli analisti non hanno dubbi. Gli utenti americani sono di nuovo stufi del più importante Social Network del mondo e lo stanno letteralmente e materialmente abbandonando per approdare a nuovi portali più giovani, freschi, moderni e quanto mai interessanti. Un momento delicato per Mark Zuckerberg e la sua "creazione sociale" che sembra aver perso negli ultimi sei mesi addirittura 9 milioni di utenti, con una flessione solo negli USA . L'unica soluzione per il portale sembra arrivare dal mobile ma la strada è sempre più impervia.
La prima società a parlare di perdite risulta la Socialbakers, la quale sostiene un calo repentino proprio in terra americana per la grande azienda di Menlo Park. Solo negli USA gli utenti che hanno deciso di abbandonare Facebook arrivano a 6 milioni nell'ultimo mese. Un negativo che riguarda il 4% di utenti, che sale addirittura al 4.5% nel Regno Unito dove le persone non più interessate al social raggiungono il milione e 400 mila unità. Dati che non possono essere considerati isolati, anzi, ampliando la rete di indagine si scopre come in molte altre nazione quali Canada, Spagna, Francia, Germania e Giappone dove Zuckerberg ha da sempre posseduto grandi numeri.
Il problema è che negli Stati Uniti e Regno Unito, la maggior parte delle persone che vogliono iscriversi a Facebook lo hanno già fatto.Vi è un fattore di noia tale per qui alla gente piace provare qualcosa di nuovo. Facebook potrebbe fare la stessa fine di Myspace? Il rischio è relativamente piccolo, ma questo non vuol dire che non c'è.
Ian Maude, specialista di new media alla Enders Analysis
La causa delle sue perdite sembrerebbero dovute dalla spietata concorrenza creata in casa. Infatti, secondo i maggiori analisti, gli utenti si sentono maggiormente attratti da social network come Instagram e Path, dove possono interagire con altre persone in modo originale come la multi-condivisione di immagini personali e non. Da una parte Instagram ha registrato un picco di 30 milioni di utenti in soli 18 mesi prima che venisse incorporata negli edifici di Menlo Park da Zuckerberg. Ma anche Path, fondato dall'ex dipendente di Facebook Dave Morin, sembra non star a guardare molto, visto che corre sul filo del milione di iscritti a settimana con oltre 9 milioni di utenti generali.
Se negli Stati Uniti e nel Regno Unito i numeri parlano di crisi nera, di contro nelle zone dell'America Latina sembra che la flessione stia lasciando il posto ad una vera e proprio esplosione di numeri crescenti. Parliamo del Brasile dove gli utenti sono aumentati negli ultimi 30 giorni di oltre il 6% portandosi ad un valore di 70 milioni nel complesso. Stessa strada per l'India dove gli utilizzatori del Social Network hanno visto una crescita del 4% portandosi a quota 64 milioni di account, che equivale ad una briciola rispetto alla maestosità della regione e che dunque lascia spazio ad incrementi decisamente maggiori.
Il calo però non sembra riguardare solamente e direttamente il numero degli utenti. Coloro che infatti rimangono attivi sul social network non sembrano essere troppo interessati alle interazioni presenti sul portale blu. L'analista del New York Times, Nick Bilton, rispetto allo scorso anno ha visto un cambiamento importante nell'atteggiamento degli utenti all'interno del sistema sociale, con molte meno condivisioni e molti meno "Mi Piace" ai vari post pubblicati. Il motivo di tutto ciò sembra essere causato da una diminuzione generale delle interazioni gratuite provocata dall'algoritmo della piattaforma stessa. In sostanza, Facebook vuole monetizzare il più possibile il contenuto condiviso e per questo preme per usare i "promoted post", che permettono di aumentare la ricezione di quanto si pubblica chiaramente pagando. Proprio Bilton ha voluto verificare il sistema promuovendo i propri post per 7 dollari. La risposta è stata eclatante vista la crescita del 1000% sia di "like" che di share.
Più in generale, Facebook sta lentamente spostando il proprio asse d'interesse sul contenuto sponsorizzato rispetto a quello gratuito. La pubblicità sta iniziando così a divorare lentamente lo spazio che in origine non aveva a che fare con il Social Network. In ogni caso, il sospetto di Bilton potrebbe realmente non essere l'unico fattore in gioco. Hunter Walk ha proposto altre ragioni consistenti per il calo di interazioni su Facebook: ad esempio la lotta contro lo spam che ha diminuito i like. Oppure la maggiore rilevanza data al contenuto pubblicitario che non sopprime quello "classico" ma lo spinge in basso; o ancora l'impatto del mobile per cui è meno immediato cliccare su "like" o commentare un post da smartphone.
Proprio sul Mobile, Facebook, è pronta a puntare al massimo nei prossimi mesi. Lo si vede con la nuova Facebook Home lanciata qualche settimana fa su Android. Lo si vede con la distribuzione del primo vero Facebook Phone realizzato da HTC in collaborazione proprio con Zuckerberg & Co. Lo si vede dai ricavi che la stessa azienda riesce a macinare proprio con le entrate pubblicitarie che hanno prodotto un quarto del totale degli ultimi mesi del 2012, con un pazzesco numero di utenti nel solo mese di dicembre che hanno raggiunto e superato i 680 milioni. La nuova strategia di conquista utenti e investitori sarà improntata proprio su questo sperando che qualcosa possa cambiare.