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Facebook ha avviato ricerche nel campo dell’apprendimento profondo: diventerà un cervello pensante

Il Social Network ha inizializzato studi approfonditi sullo sviluppo di una tecnologia che permette alle macchine di capire le sfumature del linguaggio umano. Il portale guarda al futuro anche in questo modo.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Una sfida per il futuro e per indirizzare il portale ad una nuova dimensione e a nuove esperienze per gli utenti. Facebook ci prova e gli ingegneri stanno lavorando in modo importante alla sfida dell'apprendimento profondo, quel comparto dell'intelligenza artificiale che permetterà di far comprendere alle macchine artificiali il linguaggio ma anche il comportamento umano, che potrebbe risultare una parte fondamentale del Social nel futuro. E' solo l'inizio ma in Facebook ci credono e nel corso dei prossimi mesi aumenterà l'impegno da parte dell'azienda.

Un primordiale passo Facebook lo ha già realizzato con l'introduzione di Graph Search, visto che in precedenza con il motore di ricerca era possibile solamente ricercare le persone presenti sul portale mentre con il nuovo sistema di ricerca tutto è in connessione alle parole digitate e tutto può essere trovato senza problemi dai commenti ai post. La scansione di questi ultimi quindi deve essere completa da parte della macchina e per questo è necessario che vengano decifrati anche le espressioni umane in modo che possano essere tradotte in linguaggio macchina.

Gli esseri umani usano il linguaggio in modo diverso a seconda della propria educazione culturale. Attualmente non c'è modo di far capire a una macchina le sfumature derivanti dai diversi background di chi scrive. Sarà il problema più arduo da affrontare nei prossimi 10-15 anni.

spiega Oleg Rogynskyy, CEO dell'azienda di analisi testuale Semantria

Aziende del calibro di Apple, Microsoft, Google e Ibm stanno cercando proprio di organizzarsi in tal senso. Tutto deve essere realizzato sullo sviluppo di reti neurali seguendo quindi l'utilizzo di programmi multistrato ispirati al vero cervello umano. Grazie alla realizzazione di tali reti è possibile raccogliere informazioni e rispondere di conseguenza. Tutto risulta particolarmente utile per risolvere problemi connessi alla computer vision, al riconoscimento vocale, alla traduzione e all'elaborazione del linguaggio naturale ma il suo funzionamento è dettato chiaramente dalla presenza di una quantità di dati a disposizione pressapoco infinita. In questo proprio Facebook ne è il Re e di dati ne ha a volontà.

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