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Facebook ha sospeso 273 account e pagine collegate alla Russia

Facebook ha fatto sapere di aver sospeso 70 account, 138 pagine Facebook e 65 account Instagram controllati dall’agenzia Internet Research Agency, l’IRA, quella che è ormai considerata la “fabbrica dei troll” di San Pietroburgo.
A cura di Francesco Russo
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Facebook ha fatto sapere di aver sospeso 70 account, 138 pagine Facebook e 65 account Instagram controllati dall'agenzia Internet Research Agency, l'IRA, quella che è ormai considerata la "fabbrica dei troll" di San Pietroburgo. Da Menlo Park viene lanciato un segnale chiaro nella lotta alle fake news, un'altra delle grande sfide che l'azienda di Mark Zuckerberg deve adesso affrontare con maggiore impegno dopo lo scandalo legato a Cambridge Analytica. La notizia viene data da Alex Stamos, responsabile della sicurezza di Facebook che dichara: "L'IRA ha sempre utilizzato profili falsi per ingannare e manipolare le persone. È per questo che rimuoviamo ogni account collegato all'organizzazione".

Nel comunicato pubblicato da Facebook, Stamos indica anche una serie di esempi con l'intento di mostrare la campagna pubblicitaria di disinformazione portata avanti dall'IRA. La ricerca delle pagine ha richiesto mesi di lavoro e da questa è venuto fuori che il 95 percento delle pagine era rivolta ad utenti di madrelingua russa, visualizzate da oltre 1 milione di persone. Gli account Instagram che sono stati sospesi raggiungevano un totale di 493.000 follower e questi account, dal 2015, avevano speso in campagne pubblicitarie di disinformazione 167.000 dollari. Tra le pagine sospese da Facebook ci sono anche RuOpen, Politkach e Spicy Blogger, pagine sulle quali vengono pubblicati contenuti satirici. Stamos afferma che la sospensione è stata dovuto per il fatto che le pagine erano segretamente collegate all'IRA e non per il contenuto.

Mark Zuckerberg a sua volta ha pubblicato un post sulla sua pagine Facebook rimarcando l'importanza di questo "aggiornamento" che aveva come obiettivo quello di "eliminare le pagine destinate alle persone che vivono in Russia". Nel suo lungo post il CEO di Facebook ha scritto anche: "Questa agenzia russa ha ripetutamente agito in modo ingannevole e ha cercato di manipolare le persone negli Stati Uniti, in Europa e in Russia e non vogliamo che siano presenti su Facebook da nessuna parte nel mondo". Lo scorso anno Facebook aveva identificato 3.000 messaggi destinati agli utenti americani durante le elezioni presidenziali del 2016 e provveduto a sospendere 30.000 account in vista delle elezioni francesi.

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