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Facebook, il grande giorno della quotazione in borsa

Facebook fissa a 38 dollari il prezzo delle sue azioni nell’Ipo, con la quale raccoglie 16 miliardi di dollari, per una valutazione della società di 104 miliardi di dollari.
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Oggi è il grande giorno della quotazione in borsa di Facebook. Dopo le 15,30 (ora italiana) Mark Zuckerberg salirà sul palco di Wall Street e insieme ai suoi fidati soci suonerà la classica campanella che ogni giorno segna l'apertura delle contrattazioni e che, quando viene quotato un nuovo titolo, viene solitamente suonata dai rappresentati dell'azienda che sta lanciarsi nel mercato finanziario globale.

Il prezzo fissato da Facebook per le sue azioni è ufficialmente di 38 dollari il che significa che la valutazione della società arriva a 104 miliardi di dollari. Ma gli analisti guardano già avanti, alle sfide che il social network dovrà affrontare per monetizzare i suoi 900 milioni di amici che molto presto diventeranno 1 miliardo. Secondo la nota ufficiale pubblicata poche ore fa il social network venderà 421,2 milioni di titoli ordinari (180 milioni offerti da Facebook e 241,2 milioni dagli azionisti). Non solo. L'azienda ha garantito un'opzione di over-allotment alle banche che sottoscrivono l'offerta, ovvero la possibilità di acquistare entro 30 giorni altre 63,18 milioni di azioni.

Gli ultimi giorni prima della quotazione sono stati costellati di rumors e di alcuni passi falsi che hanno fatto leggermente scricchiolare la sicurezza data dai numeri che Mark Zuckerberg è riuscito a produrre, a 3 giorni dalla quotazione la General Motors ha deciso di sospendere la pubblicità a pagamento su Facebook perchè ritiene abbia uno scarso impatto sul pubblico. Questa notizia ha scatenato un putiferio in rete poichè dimostrerebbe che gli investimenti pubblicitari in Facebook non genererebbero risultati soddisfacenti in termini di impatto sui consumatori. Non ci voleva in un momento in cui i possibili investitori dell'Ipo di Facebook esprimono preoccupazione per l'efficacia delle inserzioni pubblicitarie. Sempre poche ore prima del debutto in borsa è giunta la notizia della "fuga" del co-fondatore di Facebook, Eduardo Saverin, che ha rinunciato alla cittadinanza americana, per assumere quella di Singapore. Una mossa che gli consentira' di evitare il pagamento al fisco statunitense di 67 milioni di dollari sulla sua quota in Facebook.

Sarà una lunga attesa per i vertici di Facebook ma anche per i dipendenti del social network, tanti dei quali già possiedono azioni. Per l’occasione, la società ha organizzato una vera e propria hackathon (termine che deriva da Hacker e Marathon, gare di programmazione tese a produrre nuove applicazioni) che è partita stanotte nella sede di Facebook a Menlo Park e terminerà quando la società entrerà ufficialmente in Borsa. Attendere un momento così importante con una gara di informatica è un segno molto importante di continuità che Zuckerberg ha voluto rimarcare nei giorni scorsi con una lettera inviata agli investitori, inclusa nel dossier consegnato alla SEC, Zuckerberg ha parlato della ‘cultura informatica’ che regna negli uffici di Facebook, che lui chiama ‘the hacker way’, e si rammarica della connotazione spesso negativa associata al termine hacker, solitamente usato dai media per indicare i pirati informatici.

Intanto la Ipo di Facebook rappresenta già il nuovo record per le quotazioni di aziende di internet, il primato precedente apparteneva a Google. Nel 2004, il motore di ricerca aveva incassato 1,67 miliardi di dollari. Quando Google sbarcò a Wall Street nel 2004 aveva una capitalizzazione di mercato pari a 24 miliardi di dollari (oggi è di 205 miliardi di dollari). Seppure la valutazione di Facebook sia ancora distante da quella raggiunta da colossi tecnologici come Apple (al momento, 501 miliardi di dollari), Microsoft (252 miliardi) e Ibm (229,84 miliardi), con la capitalizzazione di 104 miliardi raggiunta dopo il collocamento entrerà a far parte dell'indice che segue l'andamento delle principali 500 aziende americane.

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