Facebook invia una lettera all’agenzia antidroga USA: “Basta creare profili falsi”
Dopo la notizia diffusa nei giorni scorsi secondo la quale l'agenzia federale antidroga USA, meglio nota come DEA (Drug Enforcement Administration), ha utilizzato il social network Facebook per impersonare una donna arrestata per droga e contattare quindi alcuni suoi conoscenti legati al mondo della malavita, pur avendo ricevuto un grandissimo successo per il numero di informazioni che gli agenti della DEA sono riusciti a recuperare grazie a questa operazione sotto copertura all'interno del social network di Mark Zuckerberg, la donna che si è vista sottrarre il proprio account per spiare ed incriminare alcuni dei suoi contatti non l'ha presa proprio bene ed ha presentato denuncia formale al governo degli Stati Uniti.
A pochi giorni di distanza dal clamore mediatico alzato dai giornali e tabloid americani, sulla questione è intervenuto lo Chief Security Officer di Facebook, Joe Sullivan, che ha inviato una lettera di tre pagine alla Drug Enforcement Administration (DEA) chiedendo di bloccare questa pratica e di non creare più profili Facebook falsi per operazioni sotto copertura. Come scrive Sullivan nella lettera indirizzata all'agenzia federale antidroga USA, questo tipo di azioni rischiano di rovinare l’integrità degli utenti di Facebook, inoltre questo tipo di violazioni di profilo vanno contro i termini e le condizioni del servizio. Sulla questione è intervenuto anche il Dipartimento di Giustizia USA che ha voluto sottolineare al sito internet BuzzFeed che la sottrazione di un account Facebook per scopi investigativi è avvenuta solo in casi rari.