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Facebook, l’Antitrust tedesco indaga per possibile abuso di posizione dominante

Il Bundeskartellamt, l’Antitrust tedesco, secondo quanto riportato da Fortune, ha avviato un’indagine su Facebook ipotizzando che l’azienda di Menlo Park starebbe abusando della sua posizione dominante tra i social network per imporre agli utenti delle condizioni di utilizzo dei loro dati personali che violerebbero le leggi sulla protezione della privacy.
A cura di Francesco Russo
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Il Bundeskartellamt, ossia l'autorità garante sulla concorrenza tedesca, secondo quanto riportato da Fortune, ha avviato un'indagine su Facebook ipotizzando che l'azienda di Menlo Park starebbe abusando della sua posizione dominante tra i social network per imporre agli utenti delle condizioni di utilizzo dei loro dati personali che violerebbero le leggi sulla protezione della privacy. Quello che sostiene l'Antitrust tedesca è che le condizioni di Facebook finalizzate alla raccolta dei dati dietro un sistema di "pubblicità mirata" sarebbero in violazione della legge nazionale sulla protezione dei dati personali. Di conseguenza, sostiene il Bundeskartellamt, se si dovesse dimostrare una relazione tra la posizione dominante e la violazione della legge sulla privacy nazionale, allora si configurerebbe "una pratica abusiva ai sensi del diritto sulla concorrenza".

Su questa ipotesi il Bundeskartellamt sta procedendo in collaborazione con gli altri garanti interessati, anche degli altri paesi europei, e in contatto con la Commissione Europea che anche di recente è tornata su casi simili, oltre che con le associazioni a tutela dei consumatori.

La risposta di Facebook non si è fatta attendere, ribadendo la sua posizione in rispetto delle regole. Attraverso un portavoce l'azienda californiana ha dichiarato:

Siamo convinti di aver seguito le leggi ma collaboreremo in maniera attiva con l'Antitrust per rispondere ai dubbi.

Non è questo il primo caso in cui Facebook si trova ad affrontare situazioni simili e certamente l'indagine dell'Antitrust tedesca apre un nuovo scenario europeo allo scopo di valutare "se gli utenti sono sufficientemente informati di questa procedura", come si legge in un comunicato dell'ente.

L'elemento nuovo che si coglie in questa nuova indagine è che l'Antitrust tedesco tende a dimostrare la sua tesi partendo dalla violazione dei dati personali degli utenti collegandola alla posizione dominante del social network. La conseguenza diretta sarebbe quella di comminare pesanti multe alle aziende che violano le regole sulla concorrenza. Senza escludere un possibile intervento diretto anche della Commissione Europea, già comunque coinvolta in questa indagine, in un momento in cui si sta trattanto con le autorità americane per l'adozione del nuovo accordo "Privacy Shield" che va a sostituire il Safe Harbor, ormai non più valido.

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