Facebook, nonostante la multa continua la sua crescita: 2,7 miliardi di utenti al mese
A distanza di poche ore dall'ufficializzazione della multa da parte della Federal Trade Commission (FTC) ai danni di Facebook per lo scandalo Cambridge Analytica, la società di Mark Zuckerberg ha reso noti i dati della seconda trimestrale del 2019 che danno il colosso di Menlo Park sempre in crescita. I ricavi del secondo trimestre sono pari a 16,6 miliardi di dollari, in crescita del 28 percento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e l'utile netto è di 2,6 miliardi, nonostante, appunto, la previsione del pagamento della multa. Ma cresce anche il numero degli utenti, sia giornalieri che mensili: entrambi i dati fanno registrare +8 percento rispetto allo scorso anno, con 2,7 miliardi di persone che utilizzano i servizi di Menlo Park ogni mese. Nella conferenza di presentazione Mark Zuckerberg non ha nascosto la sua soddisfazione per questi dati molto positivi, dato il contesto, confermando l'intenzione di lavorare ancora di più a difesa della privacy degli utenti in un contesto di regole più chiare.
Facebook è più forte di qualsiasi scandalo, multa o altro. La dimostrazione di tutto questo è data dai dati della seconda trimestrale dell'anno che mostrano una società in piena salute, per nulla toccata dagli eventi degli ultimi mesi, anzi. Se non ci fosse stata la multa, l'utile netto di Facebook sarebbe stato in linea con l'ultimo dato relativo alla trimestrale di chiusura dello scorso anno.
Il colosso di Menlo Park continua a crescere anche quando sembrava chiaro che fosse lecito attendersi un rallentamento. Invece, i ricavi totali fanno segnare una crescita di quasi il 30 percento in un anno, arrivando ad essere alla data del 30 giugno pari a 16,6 miliardi di dollari. In calo l'utile netto, del 48 percento rispetto allo scorso anno, ma questo è spiegato dal fatto che Facebook nel corso dei primi sei mesi dell'anno ha accantonato 3 miliardi di dollari in previsione della multa da parte della FTC per lo scandalo Cambridge Analytica. Infatti, il dato è in linea con quello del trimestre precedente, anzi, l'utile del secondo trimestre è più altro di quello del primo. In totale, l'accantonamento è pari a circa 4,5 miliardi di dollari, compresi i 100 milioni di dollari che il colosso di Menlo Park deve al garante americano per la finanza per aver ingannato gli investitori. Le entrate dell'advertising sono cresciute del 94 percento, un dato più alto del 91 percento registrato nello stesso periodo dello scorso anno.
Crescono i ricavi e cresce anche il numero degli utenti sulla piattaforma. Nel secondo trimestre, gli utenti giornalieri crescono dell'8 percento, sono in totale 1,59 miliardi quelli che usano la piattaforma ogni giorno. E della stessa percentuale, 8 percento, cresce anche il numero degli utenti attivi al mese, sono infatti alla fine del secondo 2,41 miliardi in totale.
A margine della presentazione dei dati finanziari della seconda trimestrale, Mark Zuckerberg si è detto, ovviamente, molto soddisfatto, confermando l'impegno dell'azienda per gestire e curare al meglio la privacy degli utenti, all'interno di un panorama normativo più chiaro. "Crediamo fortemente che ci sia bisogno di un quadro normativo chiaro. Anche perché, se questo dovesse ancora mancare, il senso di insoddisfazione verso l'industria crescerà ancora".
La quasi contemporaneità con cui è stato annunciata l'ufficialità della multa di 5 miliardi di dollari ai danni di Facebook e la presentazione dei dati finanziari del secondo trimestre del colosso di Menlo Park ha dato motivo all'ACLU (American Civil Liberties Union), una delle più importanti associazioni non governative in difesa dei diritti civili, di evidenziare come la multa di FTC non solo non restituisce nulla agli 87 milioni di utenti che si sono visti violati i propri diritti ma, in aggiunta, "questo accordo non si avvicina nemmeno lontanamente a impedire che tali violazioni si ripetano. In cambio di modeste modifiche alla struttura interna di Facebook, l'accordo protegge l'azienda dalla responsabilità in relazioni a pesanti violazioni che potrebbero restare anche sconosciute".