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Facebook pubblica il primo rapporto globale sulle richieste di enti governativi

Come Google e Twitter, anche il social network di Zuckerberg mostra il numero di dati richiesti dai governi. In Italia accolte la metà delle domande su 2306 account.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Come le altre aziende concorrenti, quali Google e Twitter, anche Facebook ha pubblicato il suo primo rapporto globale sulle richieste di enti governativi di dati degli utenti. Un vero e proprio documento di trasparenza che in qualche modo era sta già preannunciato da tempo dopo lo scandalo del Datagate.

Si può facilmente capire la grande importanza per l’azienda della salvaguardia dei dati degli utenti e per questo lo stesso Facebook ha deciso di comporre una dettagliata illustrazione dei criteri utilizzati e dei numeri per ogni singola nazione. Il report viene riassunto in un grafico a colonne che elenca i paesi che hanno chiesto informazioni, il numero di richieste ricevute da ciascuno di questi paesi, il numero di account specificati in tali richieste e la percentuale delle richieste accolte.

Secondo i dettagli del Global Government Report i primi sei mesi del 2013 l'azienda di Menlo Park ha ricevuto oltre 25 mila richieste, in Italia il numero preciso è stato di 1705 richieste rispetto a 2306 account, accolte nel 53% dei casi. Proprio sulle percentuali i numeri sembrano essere proprio questi visto che, tralasciando Stati Uniti e Gran Bretagna, molti paesi occidentali non hanno superato il 40%, come per Francia e Germania, ferme al 39% e 37%.

Ciò che Facebook si augura è di proporre ai propri utenti la realizzazione di una nuova fase in cui i rapporti tra stati, cittadini ed aziende siano decisamente diversi rispetto all'odierno. La sfiducia, infatti, è sempre dietro l'angolo e lo si è visto proprio con il Datagate ed i problemi che le rivelazioni di Snowden hanno portato all'intera Rete che dunque potrebbe faticare ad espandersi a danno di tutti.

Ci auguriamo che questa relazione sarà utile ai nostri utenti nel dibattito in corso circa gli standard adeguati per le richieste del governo nelle indagini ufficiali. Consideriamo questo come un importante primo rapporto, e non sarà l’ultimo. Nei prossimi report speriamo di essere in grado di fornire ancora più informazioni circa le richieste che riceviamo da parte delle autorità. Come abbiamo già affermato in diverse circostanze, siamo convinti che sia possibile proteggere i cittadini affiancando la trasparenza all’impegno degli enti governativi. Non sono valori inconciliabili, ma ideali che possono convivere all’interno di società libere e che contribuiscono a renderci ancora più forti. Incoraggiamo fortemente tutti gli enti governativi a garantire una maggiore trasparenza in materia di sicurezza pubblica e continueremo a sostenere l’importanza di un’apertura maggiore.

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