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Facebook rivela i segreti dei suoi data center

Nel proprio blog ufficiale, il social network di Zuckerberg condivide con il mondo web i segreti dei propri data server. Ecco come puntare a migliori prestazioni, nel nome del risparmio energetico.
A cura di Gabriella Conte
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Nel nome dell'Open Compute Program, Facebook ha reso pubblici i segreti dei propri data center.

Condividendo con addetti ai lavori e appassionati del web queste informazioni, Facebook mostra i risultati raggiunti per ottimizzare il proprio hardware. Insomma, l'obiettivo del social network é condividere questi segreti per permettere ad altri di poter migliorare sia le prestazioni sia per contribuire al risparmio energetico dei data center.

Attraverso immagini e dati precisi, Facebook consente di dare un'occhiata ai propri data center. Se cliccate infatti i link nell'area engineering del blog ufficiale di Facebook, potrete osservare nei dettagli tutti i segreti condivisi dal social netowrk di Zuckerberg.

L’archivio dell’Open Compute Project é accessibile a tutti, quasi a promuovere la stessa filosofia dell'open source, ma puntando, in questo caso, sui segreti dell'hardware.

Visto l'enome bacino d'utenza di Facebook, per ottimizzare la gestione dei suoi server gli ingegneri di Palo Alto hanno lavorato in modo da  avere un sistema in grado di ospitare e migliorare le prestazioni delle pagine del social network, prestando anche attenzione ai consumi energetici per farlo.  Ora, il social network più diffuso al mondo fra gli users online non fa altro che condividere i propri risultati e le proprie esperienze con tutti.

Qualsiasi azienda potrà consultare le pagine del progetto online e ricavare le info messe a disposizione su schede madri, hard disk, sistemi di ventilazione e molto altro, con la possibilità di migliorare il proprio data center sul modello di quello del social network di di Palo Alto. Quest'ultimo, infatti, può vantare di aver ridotto del ben 38% i propri consumi energetici.

Per esempio, una soluzione trovata a Palo Alto davvero vantaggiosa sia in termini energetici che economici é quella che ha permesso di utilizzare l’aria calda prodotta dai server durante le stagioni fredde per riscaldare gli uffici e gli ambienti di lavoro. Insomma, i due anni di progetti, ricerche e risultati raggiunti dagli ingegneri di Palo Alto ora sono disponibili per tutti. Un buon modello da consultare e da emulare e un nuovo contributo che fa capire quanto l'open source e il fenomeno dello sharing possano aiutare a migliorare anche l'ideazione al suo principio: dai data center.

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