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Facebook sotto accusa per la pubblicazione di video violenti

Il social network cambia politica sui contenuti evitando però di rimuovere immagini e video di decapitazioni di persone. Tutto in contrapposizione con altri divieti introdotti proprio con la politica restrittiva modificata.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Facebook ancora una volta sotto accusa per alcune scelte che riguardano le proprie politiche di contenuti. In particolare nelle ultime ore si sta aprendo aspramente la polemica sulla mancata rimozione di un video, il quale ritrae l'azione di decapitazione di una donna. A parlarne apertamente è la Bbc, in un proprio approfondimento, dal quale emerge, come il social network, avrebbe temporaneamente permesso tutto questo.

Secondo la rimozione di un divieto temporaneo imposto a maggio è possibile ancora liberamente condividere in rete immagini decisamente pesanti, proprio come quelle di una decapitazione di una persona, capaci a lungo termine di causare danni psicologici ai visualizzatori. Tutto questo oltretutto in netta contraddizione rispetto alle politiche sulla censura di immagini di nudo, a volte anche solo artistiche.

Tutto comunque deriverebbe dalla scelta da parte di Facebook e del suo fondatore Zuckerberg di apportare nuove regole sulla gestione e sul controllo dei contenuti pubblicati nel proprio Social Network. Secondo gli stessi sviluppatori e collaboratori del CEO di Facebook, gli utenti devono essere del tutto liberi di guardare o condannare video. Per questo proprio l'azienda ha annunciato da pochissimo l’introduzione di messaggi che permettono agli utenti stessi di essere avvertiti della presenza di immagini sensibili.

Chiaramente le reazioni a tutta questa nuova situazione non si sono fatte attendere. "Bastano solo pochi secondi di esposizione a tali contenuti per lasciare una traccia permanente, soprattutto nei giovani", ha dichiarato Arthur Cassidy, ex psicologo allo Yellow Ribbon Program, in Irlanda del Nord. Di diverso parere invece un portavoce del Social di Zuckerberg che dichiara come "Facebook è stato a lungo un luogo dove le persone hanno condiviso le loro esperienze, in particolare se legate ad eventi controversi come l’abuso dei diritti umani, atti di terrorismo e altri episodi di violenza. Stiamo lavorando ora per offrire agli utenti un ulteriore controllo dei contenuti grafici". 

Nell'approfondimento della Bbc viene raccontato che la segnalazione del video, nel quale un uomo mascherato decapita una donna, è giunta da un lettore che ha tentato di chiedere la rimozione del contenuto da Facebook, non riuscendoci. Un video con immagini decisamente crude che sembra sia stato girato in Messico e che aveva come titolo: "Sfida: chi riesce a vedere questo video?".

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