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Facebook sta realizzando uno strumento di censura per tornare operativo in Cina

Facebook sta sviluppando uno strumento in grado di impedire ai post degli utenti di apparire all’interno dei News Feed di determinati paesi. Una mossa che punta a rendere di nuovo disponibile il social network in Cina, dove la creatura di Mark Zuckerberg è stata bandita nel 2009.
A cura di Marco Paretti
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Facebook sta sviluppando uno strumento in grado di impedire ai post degli utenti di apparire all'interno dei News Feed di determinati paesi. Una mossa che punta a rendere di nuovo disponibile il social network in Cina, dove la creatura di Mark Zuckerberg è stata bandita nel 2009. Lo riporta il The New York Times, sottolineando come la proposta abbia creato forti attriti interni, tanto che diversi impiegati avrebbero deciso di licenziarsi come protesta. Facebook ha già censurato contenuti in paesi come Russia, Pakistan e Turchia, ma questo strumento consentirebbe di bloccare automaticamente e preventivamente determinati post.

L'interesse dell'azienda di Menlo Park nel mercato cinese non è ingiustificato: se il social network riuscisse ad aprire nuovamente i battenti nel paese potrebbe cercare di aggredire un bacino d'utenza di oltre 1,3 miliardi di utenti. Un gruppo enorme in grado di offrire un potenziale di crescita fuori scala. Facebook non sarebbe peraltro la prima azienda a scendere a patti con il governo cinese: anche Google aveva realizzato una versione del suo motore di ricerca adattata per seguire le linee guida della censura cinese, salvo poi ritirarsi dal paese nel 2010 in seguito a diversi attacchi hacker.

La notizia arriva in un momento difficile per il social network, accusato di non saper gestire la diffusione di disinformazione e bufale. In questo clima, l'esistenza di uno strumento per la censura non farà altro che complicare la situazione: in caso di reale attivazione – per ora è solo un'ipotesi -, consentirebbe ai governi autoritari di impedire la pubblicazione di articoli contro le autorità. Una pratica che diversi stati potrebbero adottare, compresi gli Stati Uniti di Trump: per questo le fonti interne all'azienda hanno deciso di divulgare la notizia. "Affermiamo da tempo di essere interessati alla Cina e stiamo investendo del tempo per comprendere e apprendere di più sul paese" ha commentato Facebook in una nota. "Ma non abbiamo ancora preso una decisione sull'approccio da intraprendere. La nostra attenzione ora si concentra sull'aiutare i business cinesi ad espandersi in mercati al di fuori della Cina utilizzando il nostro servizio di annunci".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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