Facebook-WhatsApp, arriva l’ok definitivo dall’UE
Alla fine è arrivato l'ok definitivo da parte della Commissione Antitrust dell'UE sull'affare tra Facebook e WhatsApp. L'accordo di acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook per 19 miliardi di dollari non configurerebbe alcuna anomalia. Il riferimento specifico riguardava l'applicazione di instant messaging, Facebook Messenger, in relazione a WhatsApp, l'applicazione di messaggistica istantanea più usata. E dopo circa due mesi di indagini, la Commissione ha dichiarato che non vi è conflitto sul mercato tra le due applicazioni, in quanto differenti nella sostanza.
L'approvazione da parte dell'UE non era affatto scontata anche per via dell'indagine approfondita condotta a riguardo, con l'obiettivo di liberare il campo da qualsiasi motivo di contrasto, tenuto conto mercato di riferimento ben più ampio. Come dichiarato nel comunicato con cui si annuncia la decisione lo stesso Almunia, Commissario Antitrust (fino alla fine di questo mese), dichiara che anche se Facebook e WhatsApp sono due delle app più popolari, la maggior parte della gente usa più di un'app", quindi, "l'acquisizione non danneggerà la concorrenza".
Come si sa, le due applicazioni, Facebook Messenger e WhatsApp, sono apparentemente simili e questo poteva essere un problema per l'approvazione definitiva da parte della Commissione. Ma l'indagine svolta ha potuto mettere a confronto le caratteristiche delle due app e stabilire le loro differenze. L'indagine della Commissione si è concentrata sui servizi di comunicazione per i consumatori; sui servizi di social network e sui servizi di pubblicità online. In relazione ai servizi di comunicazione, la Commissione ha concluso che Facebook Messenger e WhatsApp non sono concorrenti stretti, in quanto Messenger è integrato all'uso di Facebook come social network, mentre WhatsApp è legato ai numeri telefonici e gli stessi utenti ne fanno un uso diverso. Senza contare poi l'esistenza sul mercato di altre applicazioni simili come LINE, Telegram o WeChat, solo per citarne alcune. In relazione ai servizi di social network, l'indagine della Commissione Ue ha dimostrato che si tratta di un mercato in continua evoluzione dove le frontiere sono mobili e in cui anche in caso di integrazione di WhatsApp in Facebook il guadagno sarebbe limitato perché già oggi molti degli utenti si sovrappongono usando già entrambe le app. In relazione alla pubblicità online, invece, secondo la Commissione, a prescindere dal fatto che Facebook possa introdurre pubblicità su WhatsApp o usare WhatsApp come fonte di informazione dei dati dei suoi utenti, la fusione non causa problemi di concorrenza in quanto continuerebbero ad esserci un sufficiente numero di fornitori di dati e di pubblicità alternativi a Facebook.
Ecco quindi spiegate le motivazioni che hanno portato la Commissione UE a dare il disco verde all'accordo Facebook-WhatsApp. Resta aperto il tema sulla privacy, in relazione al fatto che dalla fusione scaturisca un controllo dei dati degli utenti, quelli di Facebook da un lato e quelli di WhatsApp dall'altro, tutti sotto il controllo di Facebook. In relazione a questo problema, la Commissione fa notare che non è una problematica di competenza, lasciando il tema alla Commissione UE competente.