“Fermiamo Facebook”: 40 associazioni chiedono agli USA di indagare sul social
Sono anni ormai che il gruppo Facebook viene travolto periodicamente da scandali che ne minano la reputazione. Nelle ultime settimane però l'impero messo in piedi da Mark Zuckerberg è finito al centro di crisi molteplici che si intrecciano tra loro, tanto da portare un vasto gruppo di associazioni e attivisti a coordinare uno sforzo definitivo per chiedere al governo statunitense a regolamentare Facebook, Instagram e WhatsApp in modo più rigido e una volta per tutte.
La protesta delle organizzazioni
Battezzata How to Stop Facebook, l'iniziativa è una raccolta firme promossa da Fight for the Future e più di 40 soggetti attivi nel campo di diritti umani e digitali, con uno scopo in comune: costringere il gruppo Facebook a cambiare il proprio modello di business, che attualmente si basa sul raccogliere enormi moli di dati dei suoi utenti per somministrare loro pubblicità efficaci. Il mezzo per arrivare a un obbiettivo simile secondo gli organizzatori dell'iniziativa è colpire direttamente l'afflusso del carburante sul quale si basa questo modello, ovvero i dati stessi: "Aziende come Facebook e YouTube utilizzano "algoritmi per sorvegliare i comportamenti online e scegliere cosa mostrare e nascondere su ciascun dispositivo, per tenerci sulle loro piattaforme, cliccare e scorrere con il dito sullo schermo; lo scopo è massimizzare gli introiti pubblicitari; i clienti non sono gli utenti, bensì le aziende che pagano".
La raccolta firme
Le parole utilizzate dai promotori si intrecciano con la denuncia della ex dipendente Frances Haugen, che nelle scorse settimane ha fatto trapelare documenti interni a Facebook che hanno mostrato come i principi di funzionamento delle piattaforme Facebook non siano esattamente basati sul benessere degli utenti. How to Stop Facebook: raccoglie l'assist e attraverso una raccolta firme mira a convincere il congresso statunitense a lanciare una indagine approfondita su Facebook e varare una legge sulla privacy valida in tutto il territorio che renda illegale per queste aziende rastrellare le enormi quantità di dati degli utenti che attualmente utilizzano per sapere quali contenuti proporre a chi.