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Fiat Chrysler, richiamate 1,4 milioni di automobili: “Sono a rischio attacco informatico”

Per la prima volta nella storia dell’industria automobilistica, Fiat Chrysler richiamerà 1,4 milioni di veicoli a causa di falle nel sistema di intrattenimento che possono portare a possibili intrusioni informatiche da parte di hacker e malintenzionati.
A cura di Marco Paretti
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fiat chrysler jeep hack

Per la prima volta nella storia dell'industria automobilistica, Fiat Chrysler richiamerà 1,4 milioni di veicoli a causa di falle nel sistema di intrattenimento che possono portare a possibili intrusioni informatiche da parte di hacker e malintenzionati. Le vetture interessate, Jeep Cherokee, sono facilmente hackerabili da remoto attraverso il sistema Uconnect. Lo ha dimostrato Wired, che in un video – poi diventato virale – ha mostrato con che facilità un hacker può introdursi nel sistema di guida per poi mettere mano a diversi elementi del sistema, anche fondamentali.

Dal sistema di condizionamento alla radio, ma anche tergicristalli, liquido lavavetri e persino il motore: tutti questi elementi possono essere controllati da remoto, arrivando anche a fare spegnere la macchina nel bel mezzo di un'autostrada, come dimostrato dal video del giornale americano. Se in retromarcia, gli hacker possono comandare il volante direzionando l'auto liberamente. Uconnect è una funzionalità che dovrebbe permettere agli utenti di facilitare la guida grazie ad una combinazione di chiamate vocali, navigazione tramite GPS e intrattenimento. Il problema è proprio nella connessione sulla quale si basa l'intero sistema; la presenza di evidenti falle compromette la sicurezza dell'intera macchina.

"Il richiamo si allinea alla distribuzione di un aggiornamento che isola i veicoli connessi da una manipolazione remota" ha spiegato l'azienda in una nota. "Se non autorizzata, questa azione costituisce un'azione criminale". Per poter caricare l'update, agli utenti saranno fornite delle chiavette USB da inserire nel cruscotto dell'automobile. La risposta di Fiat Chrysler arriva comunque solo dopo il video di Wired divenuto virale; i due hacker protagonisti dell'inchiesta avevano già avvertito l'azienda nove mesi fa. "La manipolazione richiede una forte competenza informatica, accesso fisico alla macchina e un lungo periodo di preparazione del codice" ha continuato l'azienda. Una piccola consolazione, anche perché, secondo i due esperti, attualmente 471 mila veicoli sono ancora vulnerabili agli attacchi informatici.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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