Franco Berbabé tuona: i content provider devono pagare
Franco Bernabè, CEO di Telecom Italia e presidente di GSM Association, l'organo rappresentativo di tutti gli operatori globali del settore mobile, in un'intervista al Financial Times ha dichiarato che non ci saranno più "pasti gratis" per i content providers. Si tratta di un vecchio cavallo di battaglia dell'amministratore delegato di Telecom che stenta a digerire il fatto che piattaforme come Google, Youtube, Facebook, Apple e Skype "sfruttino" la rete italiana senza contribuire al suo sviluppo. In tal senso, l'auspicio di Bernabé è quello che la Commissione Europea affronti la questione nel corso del summit organizzato per il prossimo 3 marzo che vedrà la partecipazione degli operatori e delle maggiori compagnie di telecomunicazione. Il desiderio degli operatori è che l'Europa si esponga a loro difesa ed intensifichi gli sforzi al fine di ottenere un "risarcimento" da parte dei content provider per il servizio di rete ricevuto.
"Possiamo fornire nuovi servizi – servizi di alta qualità – ai fornitori di contenuti che vogliono servire meglio i loro clienti. E ovviamente questi servizi devono essere remunerati" questa la posizione di Bernabè che, in sostanza, richiede alle compagnie che generano alto traffico sulla rete di contribuire alle spese che gli operatori devono sostenere aggiornare le infrastrutture e trasportare contenuti. Un accordo di questo tipo è stato raggiunto, mutatis mutandis, anche negli USA, ma questo non significa che la proposta non incontrerà pesantissimi ostacoli tra i quali, non ultimo, il disaccordo di gran parte degli operatori web italiani.