Freedom of Information Act presto anche in Italia, il ddl approda al Senato
L'Italia potrebbe avere presto un Freedom of Information Act, FOIA, un legge che prevederebbe a tutti i cittadini l'accesso alle informazioni relative alla pubblica Amministrazione. Il 12 marzo scorso è approdato in Senato un disegno di legge che finalmente accoglie il diritto all'informazione da parte dei cittadini, rimuovendo di fatto quegli ostacoli che ha creato la legge 241 del 1991, la "legge sugli accessi agli atti della PA". In questo modo il nostro paese si doterebbe di un sistema di norme così come hanno fatto già più di 95 paesi nel mondo.
Il testo approdato in Senato punta a rendere applicabile un principio già garantito dal nostro ordinamento, ossia l'accesso totale alle informazioni. Il nostro paese per lungo tempo è stato segnalato tra quelli non ancora dotati di questo sistema e proprio in questi giorni la World Justice Project, organizzazione non governativa americana, ha pubblicato l'edizione 2015 dell'Open Government Index dove l'Italia è classificata al 28° posto, sulla base di criteri che riguardano anche il diritto di accesso alle informazioni.
Inoltre, il recente "Corruption perception index" di Transparency International classifica il nostro paese al 63° posto tra le 175 nazioni monitorate. In Europa figuriamo nelle ultime posizioni insieme alla Bulgaria e alla Grecia.
Il ddl approdato in Senato è frutto anche dell'intensa attività di FOIA4Italy, un progetto che coinvolge al suo interno 30 associazioni che il 18 febbraio scorso hanno chiesto l'introduzione anche nel nostro paese del Freedom of Information Act. FOIA4Italy sostiene che l'attuazione del FOIA in Italia sia una tassello indispensabile per creare nel nostro paese la cultura della libertà di informazione e della trasparenza.
Abbiamo chiesto a Ernesto Belisario, avvocato esperto di temi legati all'Open Government e tra i promotori di FOIA4Italy, cosa si aspetta da questo ddl e quali saranno gli effetti per i cittadini:
Quello che ci aspettiamo è che tutte le forze politiche lo migliorino in modo da farla diventare una legge evoluta che, una volta approvata, possa consentire ai cittadini di avere compiuta trasparenza. Ovviamente, non siamo così ingenui da pensare che dal giorno dopo l'approvazione ci saranno benefici immediatamente percepibili per tutti. Il FOIA significa cultura della trasparenza e per tutti i cambiamenti culturali è necessario del tempo. Naturalmente, approvare una norma di questo tipo sarebbe un impressionante acceleratore del fenomeno.
Il ddl n. 1814 "Disposizioni in materia di diritto di accesso, libertà di informazione e trasparenza" introduce misure simili a quelle già in vigore in altri paesi, facendo un chiari riferimento al modello del FOIA in vigore negli Usa. In questa ottica il diritto all'informazione diventa uno strumento per i cittadini per esercitare un controllo dell'attività della Pubblica Amministrazione, aprendo ad una più ampia partecipazione dei cittadini.
Come scritto all'art. 1 del ddl (Finalità e oggetto):
La presente legge disciplina il diritto di accesso alle informazioni formate, detenute o comunque in possesso delle amministrazioni. Il diritto di accesso è finalizzato a garantire la libertà di informazione e costituisce lo strumento per assicurare la più ampia conoscenza dei documenti, delle informazioni e dati formati, detenuti o comunque in possesso delle pubbliche amministrazioni e degli altri soggetti di cui all’articolo 3."
L'art. 7 del ddl invece disciplina le modalità di accesso:
La richiesta di accesso alle informazioni non deve essere motivata, va presentata in forma scritta, con l’indicazione del nominativo del richiedente e del recapito, anche elettronico, per le comunicazioni con l’amministrazione. La richiesta può essere inviata anche telematicamente."
L'approvazione di questo disegno di legge significherebbe introdurre anche in Italia non solo un nuovo modo di accedere alle informazioni, ma anche un cambio culturale evidente. La Pubblica Amministrazione diventa un ente davvero trasparente davanti agli occhi della collettività. Resta da vedere quale sarà l'iter parlamentare del ddl, il quale certamente non sarà facile.