Furto dati Playstation Network: chiesti 1,5 miliardi di dollari con una class action
La notizia ha fatto presto il giro del mondo: i dati di milioni di utenti di Playstation Network e Qriocity sono stati rubati tra il 17 e il 19 aprile. La news è stata divulgata solo diversi giorni dopo il fatto e, adesso, gli utenti si sono mossi contro l'azienda giapponese con una class action. Non è passato molto prima che il titolo reagisse alla Borsa di Tokio con un netto calo, pari al 4,7%, in un clima di generale diffidenza da parte di utenti e investitori. Gli account trafugati sarebbero stati 77 milioni, un numero enorme, che ha spinto la Sony a bloccare l'accesso al Playstation Network a partire dal 19 febbraio scorso per prendere provvedimenti e correggere le vulnerabilità.
La richiesta per eventuali risarcimenti potrebbe ammontare a circa 1,5 miliardi di dollari. A far rabbia, infatti, è il ritardo nella divulgazione della notizia, visto che la Sony avrebbe comunicato il furto solo ieri. E poco importa che l'intero network fosse stato disattivato la scorsa settimana: considerando l'enorme mole di dati di cui l'hacker è riuscito ad impossessarsi, gli utenti del servizio ritengono la mancanza di trasparenza una pratica scorretta da parte della Sony. Nomi, indirizzi, email, password, dati delle carte di credito e codici di sicurezza: questi alcuni dei contenuti del furto telematico, anche se la Sony non può dire con certezza che tale azione sia avvenuta o meno. Certo, lo scenario del furto di dati è quello più probabile e, mantenendo una politica di assoluta prudenza, l'azienda ha già ingaggiato degli esperti del settore per indagare più a fondo sulla vicenda e scoprire le mosse dell'hacker.
Intanto, sembra che le attività sul Playstation Network riprenderanno questa settimana. Ma gli utenti riusciranno ancora a fidarsi della Sony?