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Garante Privacy, via libera alla localizzazione del lavoratore

Il Garante per la Privacy ha stabilito, accogliendo due istanze da due società telefoniche, che si potranno usare i dati di localizzazione geografica rilevati da una app sugli smartphone in dotazione ai lavoratori, purché adottino adeguate cautele a protezione della vita privata.
A cura di Francesco Russo
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Il Garante per la Privacy ha stabilito un altro punto che interesserà molto la condivisione dei dati personali degli utenti. Nell'accogliere le istanze di verifica preliminare presentate da due società telefoniche il Garante ha stabilito che le due società potranno usare i dati di localizzazione geografica rilevati da una app sugli smartphone in dotazione ai lavoratori purché adottino adeguate cautele a protezione della vita privata.

Il motivo è che le due società intendono avvalersi di dati per ottimizzare l'impiego delle risorse presenti sul territorio e migliorare gestione e tempestività in interventi tecnici. E per tutelare la riservatezza dei dipendenti, il Garante richiama le due società all'osservanza accorgimenti e stringenti misure di sicurezza. Per le sue tipiche caratteristiche lo smartphone è destinato a "seguire" la persona che lo possiede, senza distinzione tra tempo di lavoro e tempo di non lavoro. Di conseguenza, il trattamento dei dati di localizzazione può presentare rischi specifici per la libertà, di circolazione e di comunicazione, per i diritti e la dignità del dipendente.

Per questo, le società che si sono anche impegnate a raggiungere un accordo con le organizzazioni sindacali, dovranno adottare specifiche allo scopo di garantire che le informazioni visibili o utilizzabili dalla applicazioni mobili siano solo quelle di geolocalizzazione, impedendo l'accesso ad altri dati, quali ad esempio, sms, posta elettronica, traffico telefonico. E dovranno configurare il sistema in modo tale che sullo schermo dello smartphone compaia sempre, e sia ben visibile, un'icona che indichi ai dipendenti che la funzione di localizzazione è attiva. Per questo motivo, i dipendenti andranno adeguatamente informati sulle caratteristiche dell'applicazione, come ad esempio tempi e modalità di attivazione, e sui trattamenti di dati effettuati dalle società. E nel dare il suo ok, il Garante ha voluto porre l'attenzione sul Codice Privacy chiedendo che questo venga rispettato nel suo complesso.

La localizzazione geografica va nell'ottica di rafforzare le condizioni di sicurezza dei dipendenti consentendo dunque l'invio mirato di soccorsi nel caso in cui se ne verificasse la necessità. Il sistema risulta conforme anche ai principi di necessità, pertinenza e non eccedenza. Inoltre, è prevista che l'ultima rilevazione geografica cancelli quella precedente. E nel rispetto del Codice privacy, prima di attivare il sistema le società dovranno notificare all'Autorità il trattamento di dati sulla localizzazione.

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