Pubblicare le foto dei figli si è sempre rivelato essere un dilemma per molti, soprattutto nell'epoca dei social network dove un'immagine può raggiungere migliaia di sconosciuti. Ad oggi le famiglie si gestiscono questo problema in autonomia: chi proteggendo la privacy del proprio figlio e chi invece optando per la trasparenza totale. Un approccio che, nel caso di una famiglia unita e al netto delle raccomandazioni degli esperti, non rappresenta un problema: per pubblicare le foto basta il consenso dei genitori. Le problematiche iniziano, invece, se i parenti sono separati.
Già, perché anche nel caso di genitori separati la regola rimane e le foto possono essere pubblicate solo se c'è il consenso da entrambe le parti. Una regola ribadita dal Tribunale di Mantova nel merito di una condanna ad una madre, alla quale è stato imposto di rimuovere tutte le foto del figlio pubblicate sui suoi social nonostante le contestazioni del padre. Secondo il giudice, la pubblicazione dell'immagine di un bambino fa parte delle decisioni che, anche in caso di affidamento, devono essere accordate da entrambi i genitori.
Una regola che si basa sulle leggi italiane ma anche sulle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia e della regolamentazione europea sulla privacy. Anche perché, come ha ricordato il Tribunale di Mantova, alla base della decisione se pubblicare o meno le foto dei figli dovrebbe esserci una valutazione più profonda: condividere un'immagine sul web di un minore si è rivelata essere una pratica pericolosa perché espone questi contenuti a potenziali pedofili, che possono appropriarsi delle fotografie e ricondividerle nei canali illegali dove da tempo circolano immagini sottratte ai profili di genitori che con troppa leggerezza mettono sulla piazza (virtuale) i propri figli.
