Giovane raccoglie fondi sul famoso portale Kickstarter e poi scappa
Il protagonista della vicenda si chiama Erik Chevalier, giovane cittadino americano, appassionato di giochi di ruolo e in particolare di tutta quella schiera ispirata a Howard Phillips Lovecraft, lo scrittore di horror creatore di personaggi fantastici e mitologici ripresi in tutto il mondo in giochi da tavolo, videogame, film e anche romanzi. Erik voleva a tutti i costi sviluppare un gioco di ruolo chiamato “The Doom that Came to Atlantic City”. Per farlo ha quindi deciso di chiedere in qualche modo aiuto a Kickstarter ma forse con un secondo fine.
Il 6 giugno 201, infatti, aveva chiuso fortunatamente la sua raccolta fondi, superando le aspettative e la richiesta iniziale che era di 35 mila dollari. Il giovane ne aveva raggiunti addirittura 122 mila dollari chiaramente tutti grazie alle singole donazioni di oltre 1200 persone. Tutto bene se non fosse che ad un anno dalla chiusura della pagina sul portale di crowdfunding il ragazzo ha deciso di non portare avanti più il progetto e di non produrre realmente il proprio gioco di ruolo. In una lettera aperta a tutti i sostenitori Erik ha scritto che le spese che avrebbe dovuto sostenere avrebbero prosciugato i fondi a disposizione per l’apertura della società, il pagamento degli artisti che hanno disegnato i figurini all’interno del gioco, le spese legali e altre cose. Conclude scusandosi e dichiarando che i soldi che i sostenitori hanno donato a lui stesso li cercherà in futuro e li metterà in un conto apposito per poi restituirli.
Sono chiaramente partite tutte le lamentele sulla gestione del denaro, utilizzato magari anche per scopi personali, invece che utilizzarli per il progetto. Molti hanno già dichiarato di essere pronti a realizzare una vera e propria denuncia legale per furto. Un problema importante per il ragazzo ma anche per il portale ormai famoso per aver realizzato molteplici progetto di anonimi inventori senza soldi. Kickstarter resta comunque una piattaforma da grandi numeri, ma è sempre bene ricordare che l’aiutare il decollo di un progetto non garantisce a nessuno che questo arriverà al successo. Ma la speranza è sempre l'ultima a morire, anche se forse non la pensano proprio così i sostenitori e donatori del giovane Erik.