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Giovani e notizie, in Italia YouTube e Facebook e superano la TV

In Italia i mezzi di informazione sono in continua evoluzione ed appare sempre meno marginale l’ utilizzo della rete per l’ informazione tra i giovani.
A cura di Daniele Cretella
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Il web diventa sempre più il centro dell' informazione tra i giovani italiani. E' questa, in estrema sintesi, che emerge da una recente analisi condotta dall' istituto Censis sull' evoluzione dei mezzi di informazione in Italia. Lo studio verte, in particolare, sulla netta scissione generazionale relativa all'utilizzo del web 2.0, ossia quella concezione non più meramente passiva della rete alimentata dall' introduzione e diffusione dei social network e della c.d. informazione interattiva.

E' sempre maggiore il numero di giovani utenti che preferiscono utilizzare YouTube, Google o addirittura Facebook per la propria informazione quotidiana preferendo i servizi della rete allo storico ed ormai antiquato mezzo televisivo.  Secondo i dati forniti attraverso lo studio di Censius, infatti, la percentuale di under 30 che utilizza la rete in Italia è pari al 90.8% della popolazione, contro un 24.7% riconosciuto nei confronti degli utenti più anziani. Il 79.9% dei primi utilizzerebbe frequentemente YouTube contro il 7.5% dei secondi. Dati molto simili sarebbero stati, poi, riscontrati in merito all' utilizzo di Facebook. Decisivo, secondo Censius, per la diffusione della rete è stato l' avvento negli ultimi anni di smartphone e tablet, grazie ai quali è di fatto possibile creare un palinsesto personalizzato scegliendo, in mobilità, le fonti di informazione.

A tal proposito, l' istituto italiano avrebbe riscontrato una fidelizzazione decisamente differente da quella relativa all' offerta cartacea o televisiva. Gli utenti delle testate online, infatti, sarebbero maggiormente disposti a saltare da una fonte all' altra dando più spazio alla notizia che al mezzo con il quale essa viene fornita (si è parlato a tal proposito di nomadismo). Determinante diventa l' utilizzo dei motori di ricerca che indirizzano l' utente direttamente verso ciò che cerca piuttosto che verso i canali mediatici. Quest' ultimo fenomeno, però, sembrerebbe nascondere anche i limiti dell' informazione online. Sarebbero, infatti, sempre di più gli utenti che grazie ad una personalizzazione immediata della propria informazione tendono ad escludere pareri contrari (le classiche due campane), andando, così a rinunciare, indirettamente, all' imparzialità dell' informazione.

Nonostante il crescente utilizzo della rete per la propria informazione, i TG restano il mezzo più utilizzati dagli italiani. Circa l' 80.9% degli utenti adulti, infatti, preferisce informarsi attraverso il classico Telegiornale, mentre tra i giovani il dato arriva al 69.2%, a pochi punti dall' utilizzo di Google e Facebook per il medesimo scopo (rispettivamente il 65.7% ed il 61.5%). Un discorso piuttosto delicato sembra essere quello legato alla politica, dove all' aumento degli utenti politicamente attivi online risponde l' astensionismo alle urne (unica eccezione sembra essere legata al Movimento 5 Stelle). Indiscusso è, dunque, ancora il mezzo televisivo e quello cartaceo sui temi politici che ottengono rispettivamente il 55.3% ed il 22.2% dei consensi da parte degli utenti italiani. Insomma, l' evoluzione mediatica italiana online è ormai sotto gli occhi di tutti, ma a quanto pare c'è ancora molta strada da percorrere per un offerta davvero capace di sostituire i classici mezzi di informazione.

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