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Gli adolescenti dormono sempre meno e la colpa è dello smartphone

Gli adolescenti dormono sempre meno. Il 10 percento di loro si riposa sotto le 6 ore per notte, mentre a 18 anni il 75 percento dorme meno di 8 ore e solamente il 3 percento si riposa più di 9 ore.
A cura di Marco Paretti
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Gli adolescenti dormono sempre meno. Il 10 percento di loro si riposa sotto le 6 ore per notte, mentre a 18 anni il 75 percento dorme meno di 8 ore e solamente il 3 percento si riposa più di 9 ore. La causa? Secondo diversi studi sarebbe proprio lo smartphone, dispositivo con il quale i più giovani hanno un rapporto sempre più vincolante. E che minerebbe un processo fondamentale per noi, cioè quello del riposo. Utile non solo a rinvigorire le forze ma importante per il nostro cervello, che nella fase notturna "organizza" tutti gli stimoli ricevuti durante la giornata, assicurando la salute emotiva.

Il problema risiede nell'utilizzo di questi dispositivi durante le ore serali, quando bisognerebbe lasciare da parte lo smartphone in favore di un passatempo meno tecnologico. "Studi che hanno coinvolto oltre 100.000 ragazzi hanno trovato una forte correlazione tra disturbi del sonno e utilizzo di smartphone e social network soprattutto nelle ore serali" ha spiegato Claudio Mencacci, direttore Dipartimento Neuroscienze e salute mentale dell'ASST FBF-Sacco di Milano. "L’insonnia agisce da detonatore ampliando la vulnerabilità individuale a differenti patologie psichiche, tra cui patologie depressive, alterazioni dell’impulsività, utilizzo di sostanze”.

I rischi, secondo gli esperti, sono l'aumento del livello di stress e sulla capacità relazionali degli adolescenti causati dall'insonnia dovuta alla luce blu degli schermi, che interferisce con la produzione della melatonina, un importante ormone per un riposo corretto. “I genitori sono molto preoccupati dalla possibilità che i ragazzi usino sostanze che danno dipendenza, ma le dipendenze sono anche comportamentali” ha continuato lo psichiatra. "Anzi, sono queste quelle più pericolose perché sottostimate dagli adulti: il gioco d'azzardo, la pornografia, i social network possono dare dipendenza, peraltro agendo sugli stessi circuiti neuronali su cui agiscono le dipendenze da sostanze". Un problema che in Italia, dove sono presenti circa 8 milioni e 200.000 giovani tra i 12 e i 25 anni, secondo i dati Istat coinvolge circa il 10 percento che si dichiara insoddisfatto della vita, delle relazioni amicali, familiari e della salute.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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