Fin dall'arrivo dei primi assistenti virtuali e, in particolare, di Siri, gli utenti si sono divertiti a porre alle intelligenze artificiali le domande più assurde, con risultati tanto esilaranti quanto programmati. Già, perché fin dai loro albori, le IA personali hanno provato a dare un tocco umano al loro approccio proponendo risposte sarcastiche e divertite, oppure lanciandosi in azioni apparentemente inutili come cantare una canzone. Un elemento che a quanto pare risulta essere fondamentale per le aziende che le producono. Come Google, che ora sta assumendo comici e scrittori per migliorare l'aspetto umoristico del suo assistente.
L'obiettivo è quello di rendere sempre più umano un servizio che l'azienda spera venga utilizzato sempre più spesso dagli utenti, ma che per diventare davvero "personale" deve comprendere le battute delle persone, rispondere a tono ed essere semplicemente meno impostata. Un po' come Siri, che fin da subito ha proposto questo approccio con risposte che oggi conosciamo fin troppo bene. A svelare le assunzioni di Google è stato il Washington Post, che spiega come l'azienda di Mountain View abbia acquisito alcuni scrittori e autori appartenenti alla Pixar e a The Onion, una testata satirica americana.
Un approccio che ha tempistiche non casuali: la scorsa settimana Google ha annunciato Home, un dispositivo da tenere in casa e in grado di rispondere ai nostri input vocali, per poi compiere diverse tipologie di azioni, dal gestire la domotica di casa al rispondere a domande sul meteo. Insomma, nel futuro di Big G c'è una forte interazione tra utenti e intelligenza artificiale, che deve imparare ad essere sempre più umana e mai scontata. Dotata di personalità, quindi, che gli autori di dialoghi per commedie, sceneggiature e fiction dovranno plasmare come fosse un personaggio di una loro opera.