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Google Books, la decisione del tribunale di New York: “È legale e non infrange il copyright”

Google Books è legale e non ha infranto alcun copyright. Lo ha deciso la seconda Corte d’Appello di New York, respingendo le pressioni della Authors Guild, una tra le associazioni degli scrittori a stelle e strisce più rilevanti.
A cura di Marco Paretti
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Google Books è legale e non ha infranto alcun copyright. Lo ha deciso la seconda Corte d'Appello di New York, respingendo le pressioni della Authors Guild, una tra le associazioni degli scrittori a stelle e strisce più rilevanti. Una scelta importante a favore di un servizio che da tempo è al centro di problemi giudiziari ed è stato oggetto di diverse accuse sia da parte della Authors Guild che dalla Association of American Publishers. Della digitalizzazione dei libri si parla da ormai più di dieci anni, ma tuttora si sta procedendo solo a piccoli passi attraverso decisioni come questa che definiscono Books come un servizio pubblico che non infrange nessun diritto d'autore.

Prima gli autori, con i quali l'azienda di Mountain View si era accordata per un pagamento pari a 125 milioni di dollari, poi il deciso no delle due associazioni di settore, che fecero partire il primo scontro legale tuttora attivo. È dal 2005, quindi, che Big G e autori si scontrano in tribunale a causa della possibilità di scaricare i cosiddetti "libri orfani", ovvero quei volumi riportati alla luce e offerti ad un notevole numero di utenti attraverso la rete grazie a Google, ma dei quali nessuno può rivendicare i diritti d'autore, non avendone uno identificabile. In questo modo, Google Books é riuscito a creare una sorta di monopolio nella gestione, possesso e diffusione di queste opere. Ma anche a causa del motore di ricerca interno che consente a chiunque di ricercare termini all'interno dei testi, con tanto di anteprima.

La risposta di Google è sempre stata decisa: la presenza di Books, spiega l'azienda, ha spinto le vendite dei libri e aiutato gli utenti ad individuare nuovi testi. Un primo passo verso Big G era già stato fatto nel 2013, quando un giudice respinse l'accusa di violazione del copyright e dichiarò legali le anteprime visualizzabili online. Ora arriva un'ulteriore conferma, anche se potrebbe non essere l'ultima: lo scontro può in teoria continuare fino alle Corte Suprema. La scelta di bloccare Books, spiega Google, comporterebbe miliardi di dollari di danni.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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