La prima televisione, il primo passo verso una rivoluzione che ora giace in ogni casa, messa a rischio dalla costante presenza del web e dei nuovi dispositivi ma saldamente ancorata alla cultura del nostro tempo. Tutto nacque il 26 gennaio del 1926, 90 anni fa, quando l'ingegnere John Logie Baird provò il funzionamento dell'apparecchio trasmettendo un'immagine del volto di Daisy Elizabeth Gandy, sua assistente, da una stanza all'altra di un laboratorio di Soho, a Londra. Il funzionamento era semplice: un disco di Nipkow in grado di visualizzare un'immagine poi ingrandita attraverso una lente di ingrandimento.
Oggi Google celebra la ricorrenza con un Doodle statico raffigurante un'immagine stilizzata delle prime televisioni che nel corso degli anni '30 si affacciarono sul mercato. La dimostrazione di Baird, che si svolse davanti ad alcuni scienziati della Royal Institution e ad un giornalista del Times, rappresentava in realtà l'ultimo di una serie di esperimenti che l'ingegnere conduceva dal 1924. In passato l'uomo era infatti riuscito ad inviare immagini in bianco e nero a distanza, anche attraverso le pareti. L'immagine mostrata nel laboratorio di Soho, scriveva il giornalista del Times, era "debole e sfocata".
"Ora resta da capire quali possano essere le applicazioni di questo sistema" concludeva nel suo articolo. Impossibile, al tempo, immaginare che quell'apparecchio potesse rivoluzionare il mondo. Il suo sviluppo proseguì negli anni seguenti; nel 1927 Baird utilizzò le linee telefoniche per trasmettere un'immagine, creò la Baird Television Development Company e, nel 1928, effettuò la prima trasmissione transatlantica da Londra a New York. La televisione arrivò sul mercato nel 1929, prodotta dalla stessa azienda che distribuì i primi apparecchi radio, la Plessey.