Google come Apple: anche gli Android memorizzano gli spostamenti degli utenti
Era già successo con gli iPhone della Apple e a Mountain View erano riusciti ad incassare una multa del valore di 100 mila euro per aver raccolto informazioni sensibili attraverso le Google Car del servizio Google Street View. A quanto pare, però, si tratta di una pratica molto diffusa: anche i dispositivi Android raccoglierebbero informazioni sugli spostamenti effettuati dagli utenti e registrati attraverso il GPS degli smartphone.
La scoperta è stata fatta da un ricercatore svedese ed è saltata fuori quando il senatore dei Democratici Al Franken ha inviato una lettera direttamente a Steve Jobs per conoscere il motivo della memorizzazione sugli iPhone di un file segreto contenente tutti gli spostamenti degli utenti. Lo stesso metodo di tracking viene usato anche sugli Android, ma i dati restano in memoria per un periodo di tempo minore. In particolare, questi dispositivi registrano all'interno di un file gli ultimi 50 ripetitori telefonici agganciati e le ultime 200 reti Wi-Fi individuate lungo il percorso: i dati più vecchi vengono poi sovrascritti con i nuovi valori al raggiungimento del numero massimo di record.
La questione principale, a questo punto, è capire se i dati vengano o meno inviati a Google. Anche perché, come puntualizzato da Magnuss Eriksson, il programmatore svedese, a differenza del file della Apple quello creato dagli Android non sarebbe di facile accesso, segnalando quindi un possibile comportamento scorretto dell'azienda.
Ma, soprattutto, che utilità possono avere tali dati al funzionamento dello smartphone? Speriamo che Steve Jobs fornisca presto delle delucidazioni a riguardo, almeno per quanto riguarda la Apple. E chissà, magari Google potrebbe prendere esempio…