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Google fa affari con il Pentagono e i dipendenti si ribellano: “Non ci occupiamo di guerra”

“Google non deve occuparsi della guerra”. È questo il riassunto della lettera inviata da numerosi dipendenti di Google all’azienda americana, colpevole secondo i lavoratori di aver iniziato a fare affari con la difesa statunitense.
A cura di Marco Paretti
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"Google non deve occuparsi della guerra". È questo il riassunto della lettera inviata da numerosi dipendenti di Google all'azienda americana, colpevole secondo i lavoratori di aver iniziato a fare affari con la difesa statunitense per un progetto chiamato Maven. Si tratta, secondo le informazioni disponibili, di un progetto riguardante l'intelligenza artificiale applicata ad un drone in grado di riconoscere i bersagli più difficili da raggiungere. Insomma, l'intelligenza artificiale in guerra, elemento che non è andato giù ai dipendenti assunti da una delle realtà più importanti della Silicon Valley.

Ad oggi la lettera inviata al CEO di Google Sundar Pichai ha raccolto oltre 3.100 firme da parte dei dipendenti, che chiedono l'eliminazione del progetto Maven e la "messa a punto e l'applicazione di una chiara politica che stabilisca che né Google né i suoi contractor potranno mai realizzare tecnologie militari". All'interno del messaggio i dipendenti riportano poi una frase storica legata al DNA di Google: "Don't be evil", non essere cattivo, un motto alla base dell'azienda americana che ad oggi ha un impatto su miliardi di persone.

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Secondo l'azienda, la tecnologia sviluppata all'interno del progetto Maven non sarà impiegata per operare droni o lanciare armi, ma solo per riconoscere oggetti e veicoli all'interno delle immagini registrate dai droni. Dal canto loro, però, i dipendenti hanno ricordato che "si tratta di una tecnologia sviluppata per i militari e una volta consegnata potrebbe essere facilmente utilizzata per aiutare quel genere di operazioni. Con questo contratto Google si unisce alle file di aziende come Palantir, Raytheon e General Dynamics. E il fatto che partecipino anche altre aziende, come Microsoft e Amazon, non rende questa scelta meno rischiosa per Google. Questo contratto mette a rischio la reputazione di Google ed è in contrasto con i nostri valori di base". Come riporta il Wall Street Journal, il Dipartimento della Difesa americano avrebbe investito 7,4 miliardi di dollari nello studio dell'intelligenza artificiale durante il 2017.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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