Gli operatori mobile europei potrebbero presto bloccare le campagne pubblicitarie sui dispositivi mobile. È quanto riportato dal Financial Times, che riferisce di un operatore europeo già in possesso di un software installato sul suo network in grado di bloccare le pubblicità. Sviluppata dall’azienda israeliana Shine, la tecnologia permetterà agli operatori telefonici di “filtrare” le pubblicità di Google e altre aziende per ridurre l’utilizzo di banda sui loro network.
“Decine di milioni di utenti mobile da tutto il mondo si interesseranno a questo tipo di tecnologia entro la fine dell’anno” ha spiegato Roi Carthy, CEO di Shine. Secondo lo stesso Carthy, uno dei maggiori operatori con decine di milioni di clienti annuncerà la possibilità di bloccare contenuti pubblicitari nel corso dei prossimi mesi. Attualmente manca l’ufficialità e, soprattutto, il nome dell’operatore che pensa di attivare questo tipo di blocco. L’unico indizio è costituito dal fatto che tra gli investitori della Shine è presente la Horizons Ventures, azienda posseduta da Li Ka-shing, patron della Hutchinson Whampoa che a sua volta possiede l'operatore 3.
Sebbene le ragioni che potrebbero portare gli operatori a bloccare gli annunci pubblicitari siano valide, è difficile pesare che Google e le altre aziende interessate non rispondano con forza ad un blocco del genere. L’obiettivo iniziale del misterioso operatore sarà proprio quello di oscurare Google per obbligare l’azienda di Mountain View a condividere parte dei ricavi, in gran parte derivanti proprio dal comparto pubblicitario. C’è poi il problema della net neutrality: bloccare solo alcuni contenuti potrebbe violare le leggi che impongono di trattare i dati in maniera equa. La soluzione a questo problema sarebbe quella di offrire agli utenti la possibilità di accedere a questo servizio previo il pagamento di un abbonamento. Questo risolverebbe la questione della legalità, ma attirerebbe comunque a sé numerose critiche dal settore della telefonia.