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Google: in programma investimenti in Italia, ma serve la banda larga

Eric Schmidt partecipa al “Big Tent Made in Italy” di Roma ed annuncia l’intenzione dell’azienda di Mountain View di iniziare (finalmente) ad investire nel territorio italiano.
A cura di Daniele Cretella
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Google è pronta ad investire in Italia. Ad affermarlo è Eric Schmidt, l'executive chairman dell'azienda di Mountain View che ieri ha partecipato nella veste di ospite d'onore al "Big Tent Made in Italy: la sfida digitale" andato in scena nel corso della giornata di ieri presso il Tempio di Adriano a Roma. Secondo il dirigente di Google, infatti, sarebbe ancora estremamente ampio il margine di crescita del Bel Paese nel settore di Internet soprattutto a causa di infrastrutture evidentemente ancora "arretrate" rispetto ad altri Paesi europei.

L'Italia è straordinaria nel mondo, se questa straordinarietà riusciamo a metterla online, un piccolo pezzettino alla volta, ne deriverà un grande contributo alla crescita del Paese. E noi siamo qui per fare la nostra parte.

Durante il suo discorso conclusivo, Schmidt ha sottolineato che il Governo italiano, attraverso la sua reiterata instabilità, non è riuscito a promuovere in maniera adeguata la crescita del settore tecnologico, accumulando, allo stesso tempo, un preoccupante ritardo sulla diffusione della banda larga. Ma, fortunatamente, la soluzione per ridurre il gap rispetto al resto del mondo (o almeno rispetto ai Paesi più avanzati alla luce del settore tecnologico) sarebbe più alla portata di quanto non si possa pensare.

L'executive chairman, infatti, ha previsto tre fasi per incrementare lo sviluppo della rete internet in Italia attraverso tre fasi determinanti: la prima dedicata all'emersione delle realtà virtuose del mercato, le c.d. eccellenze; la seconda dedicata alla diffusione delle competenze digitali; la terza dedicata alla valorizzazione dei giovani.

Eric Schmidt, comunque, non è venuto in Italia a raccontare frottole. Chi pensa di poter realizzare una Silicon Valley in Italia, evidentemente si trova fuori strada. Sarebbe, infatti, sbagliato "imitare" quanto accaduto negli Stati Uniti per abbandonare i settori di eccellenza in cui l'Italia è diventata nota in tutto il mondo. Ma bisogna partire da quel 40% di disoccupazione giovanile che per poter iniziare a pensare ad investimenti nel settore di internet. In un Paese come l'Italia, infatti, Schmidt prevede che nel prossimo futuro Internet potrebbe incidere su almeno il 10% dell'occupazione nazionale. Non è un caso che nel resto d'Europa, la rete rappresenti il 4% del PIL (mentre in Italia si fatica per un pareggio).

L'investimento da parte di Google è già iniziato, con lo stanziamento di 20 borse di studio per un totale di 120.000 € nei settori di eccellenza individuati dal programma "Diretti sul web" patrocinato dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Unioncamere. Un esempio pratico di cosa intende l'azienda di Mountain View per lo sviluppo nazionale nel settore di internet.

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