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Google, l’Ue vorrebbe imporre una seconda multa record per abuso di posizione dominante

Dopo una prima multa di 2,42 milioni di euro, l’Ue starebbe ipotizzando una seconda sanzione record per Google e il suo sistema operativo Android, accusato di un ulteriore abuso di posizione dominante.
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A cura di Marco Paretti
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Lo scorso mese Google è stato multato per 2,42 miliardi di euro dalla Commissione Europea per abuso di posizione dominante all'interno dei risultati di ricerca, ma la sanzione potrebbe non essere l'ultima a colpire il colosso tecnologico americano. Secondo Reuters, infatti, l'Ue starebbe ipotizzando una seconda multa record per Google e il suo sistema operativo Android, accusato di un ulteriore abuso di posizione dominante a causa delle supposte limitazioni all'accesso al Play Store per i produttori di smartphone che non vogliono integrare la ricerca di Google e le app Chrome.

In questo caso la multa dalla Commissione Europea potrebbe essere persino più alta di quella applicata lo scorso mese, superando i 2,42 miliardi di euro. Ma i soldi, come nel caso dell'ultima sanzione, potrebbero non essere il problema principale per Google, che in questo modo si troverebbe costretto a dover modificare la sua strategia con Android e cambiare radicalmente il suo rapporto con i produttori di smartphone. Provocando, almeno sulla carta, danni ben peggiori di qualche miliardo di dollari di multa.

L'antitrust avrebbe dato vita ad un team per analizzare le pratiche di Google, come riporta sempre Reuters. Una decisione sul caso Android è attesa per la fine dell'anno. Nel frattempo la situazione del colosso di Mountain View somiglia sempre più a quella in cui si è ritrovata Microsoft più di 10 anni fa; l'azienda di Redmond finì al centro delle attenzioni dell'Ue per l'inserimento di Windows Media Player e Internet Explorer in tutte le versioni del sistema operativo e fu obbligata a realizzare una versione speciale di Windows per l'Europa senza WMP e con una finestra dalla quale selezionare quale browser utilizzare in maniera predefinita all'interno del sistema operativo. Un cambiamento che potrebbe presto coinvolgere anche Google e i suoi servizi.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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